Nel contributo che vi proponiamo qui di seguito, Charlie Lane, Principal Solutions Architect di Equinix, spiega come i data center supportano l’industria del gaming.
Buona lettura.
In questi anni l’industria del gaming ha registrato un’importante crescita e continua a espandersi a livello globale. Il suo valore supera oggi i 300 miliardi di dollari e il numero di persone che si approcciano a questo mondo è sempre più in aumento.
Complice anche la pandemia, i videogiochi hanno avuto e continuano ad avere un notevole impatto nelle nostre vite. Questo perché rappresentano un modo per entrare in contatto con amici, conoscere nuove persone, divertirsi e trovare una comunità tra coloro che condividono interessi simili.
Quando l’esperienza del giocatore è tutto
Con una community così ampia e sempre più attenta alla customizzazione del prodotto, l’esperienza del giocatore è tutto. Forse più che in qualsiasi altro settore, il miglioramento dell’esperienza del cliente e la sua fidelizzazione possono fare la fortuna di un’azienda. I giocatori sono una comunità eterogenea e distribuita a livello globale, con competenze tecniche, hardware, software e connettività molto diverse. Questo rende piuttosto difficile standardizzare l’esperienza. Per non parlare del fatto che per fidelizzare i giocatori è necessario che le aziende di videogiochi supportino sia i titoli storici che quelli nuovi. Ma tutti i giocatori hanno una cosa in comune. Vogliono esperienze impeccabili e, quando non lo sono, non esitano a parlarne pubblicamente sui social media e nelle comunità online.
Come si sta evolvendo quindi l’industria del gaming per offrire un’esperienza di gioco superiore ai propri giocatori?
Le aziende del settore stanno lavorando a una serie di soluzioni infrastrutturali per ottimizzare l’esperienza dei giocatori. Dall’ottimizzazione del cloud al miglioramento dell’esperienza multicloud ibrida, fino alla modernizzazione della rete.
Un esempio è Super League Gaming, la piattaforma dedicata al mondo degli esports che ha visto un’enorme crescita della sua community online nel primo anno della pandemia: il 62% in pochi mesi. Quando il team DevOps ha individuato la necessità di supportare questa crescita senza precedenti in modo agile, ha deciso di implementare il bare metal automatizzato di Equinix. Equinix Metal non solo ha fornito il supporto per Kubernetes e le API, ma ha anche migliorato l’esperienza dei giocatori e gli utenti hanno riscontrato migliori prestazioni dei loro servizi.
L’esempio ricalca un trend: molte delle aziende più affermate stanno passando da un’architettura centralizzata a una distribuita. Altre che sono “nate nel cloud” hanno ancora bisogno di infrastrutture fisiche più vicine ai loro utenti. Alcune, infine, stanno lavorando per definire o perfezionare più chiaramente il significato di “edge”, sia che si tratti di spostarsi verso il cloud o di migliorare la connettività dell’ultimo miglio per i giocatori. E molte per l’appunto gestiscono la loro crescita sfruttando soluzioni di infrastruttura digitale come le funzioni di rete virtuali, l’interconnessione definita dal software e il Bare Metal as a Service (BMaaS).
Ma la lezione sembra chiara: non c’è alcuna industria del gaming senza un’architettura ben congegnata e distribuita.