Cosimo Gianfreda (nella foto qui accanto), CEO di E4 Computer Engineering, ha analizzato nelle righe che vi proponiamo qui di seguito la buzzword più ricorrente del momento: qual è lo stato della trasformazione digitale oggi? E che forma prenderà in futuro?
Buona lettura!
Tra 50 anni, quando si studierà il passato, il presente sarà visto come un momento straordinario, in cui quasi gli abitanti della Terra sono collegati in un’unica grande “comunità”, che nei prossimi anni diventerà ancora più estesa. Questi sono gli anni in cui gli esseri umani hanno iniziato a connettere e animare oggetti inerti/parti di conoscenza, intrecciandoli attraverso un continuum digitale che va dal più piccolo componente di artefatto all’intero pianeta, “unendo i puntini” attraverso l’intelligenza artificiale (AI) in esecuzione su cloud per fornire informazioni fruibili contemporaneamente a miliardi di menti. Si discute molto sulle evoluzioni che avranno luogo nei prossimi anni, su ciò che ci sarà e che verrà inventato, dei trend attuali che daranno forma al futuro [1], mentre sono più rare le riflessioni sulle forze che creano innovazione e guidano questi trend [2]. Ancora più rara è la chiarezza di pensiero relativa alle forze che ci stanno accompagnando nel futuro.
Ho meditato a lungo su questo rapido confronto tra i trend attuali e quelli che possiamo prevedere in ottica future in termini di trasformazione digitale:
Presente | Futuro |
L’economia attuale è costruita su beni solidi archiviati nei magazzini. | L’economia futura si baserà su un flusso di informazioni che scorre liberamente (ad esempio email, Twitter, Facebook, contenuti in streaming, YouTube…). |
I prodotti sono elementi statici/manufatti in senso lato. Possono essere copiati, clonati, archiviati o inseriti nel magazzino per un uso successivo. I prodotti hanno un valore di per sé. | I prodotti diventano servizi il cui valore e usabilità si generano al momento della transazione. I servizi hanno valore solo nel momento in cui sono richiesti. |
I dati sono archiviati in data warehouse e sono entità statiche. | I dati non rimangono fermi, vengono “liquefatti”, diventano servizi e tutto scorre nel flusso attuale, in tempo reale, da e verso il cloud. |
La cultura ruota attorno alla parola scritta/memorizzata. La parola scritta ha sostituito le tradizioni orali della narrazione. Scriviamo e archiviamo quasi tutto. | La cultura sarà basata sulla conoscenza, (passata e presente) di tutte le persone che ci hanno preceduto. Tutti i libri, tutti i documenti, tutti i lavori concettuali, in tutte le lingue saranno disponibili, o accessibili nel cloud, ovunque e in qualsiasi momento. |
Le grandi società dell’informazione controllano i media e le informazioni. Propaganda, informazione disinformazione sono nelle mani di pochi. | Il cloud e i suoi abitanti, con la loro produzione di contenuti mostrano online il mondo reale, cosa sta succedendo nel mondo fisico: sociale, finanziario, sociologico. |
La conoscenza approfondita deriva dal possesso dei dati. | La conoscenza approfondita deriva dall’accesso ai dati. |
Poiché il ciclo di obsolescenza sta accelerando [3], [4], non si avrà tempo di conoscere approfonditamente qualcosa prima che venga sostituito da una novità e saremo tutti neofiti impegnati in una corsa costante per stare al passo con le nuove tecnologie. Inoltre, la disponibilità di un continuum digitale potente e onnipresente accelererà tutte le altre rivoluzioni: la maggior parte delle tecnologie che domineranno la vita tra 20 anni non sono state ancora inventate [5], e le aspettative saranno sempre più elevate.
Ecco cosa penso che potrà accadere
L’innovazione sarà guidata da singoli individui dotati di visione futura, e le aziende che avranno compreso come sfruttare il loro lavoro per fornire servizi che affrontano aspetti della condivisione, tra cui pensieri, emozioni, denaro, salute, tempo, – aspetti oggi ancora poco apprezzati – saranno le più produttive e redditizie.
Tutto ciò che già si condivide oggi sarà condiviso meglio, in modo più veloce, facile e a lungo, in modi oggi ancora non siamo in grado di prevedere.
I dispositivi portatili o indossabili saranno dotati di sensori in modo da poter interagire in tempo reale tra loro e saranno in grado di percepire la presenza di un pericolo ambientale, l’insorgere di una malattia, di un altro essere umano (e anche il suo livello di buon/cattivo umore..).
La realtà virtuale indossabile e quella aumentata abilitate al continuum digitale consentiranno di vivere all’interno di un mondo creato tecnologicamente.
Gli eventi deriveranno dall’emergere di un nuovo livello di organizzazioni e collaborazioni, ad esempio, una massiccia e virtuale interazione sociale resa possibile da connessioni istantanee tra miliardi di persone su scala planetaria che prima non esisteva.
La conoscenza non nascerà in un supercomputer autonomo, ma nelle menti delle perone, che la trasferiranno su piccoli (portatili o indossabili) dispositivi, e che sarà poi affinata su un miliardo di chip di computer nel cloud.
Digital twin di ogni cosa saranno costruiti dinamicamente in base alla necessità.
L’intelligenza artificiale avrà un ruolo importante nella vita quotidiana di tutti, e si trasformerà in un servizio digitale economico, affidabile e di livello industriale che funziona in modo trasparente e quasi invisibile. I problemi etici e sociali posti dall’utilizzo trasparente e quasi invisibile dell’intelligenza artificiale costituiranno la base di una discussione filosofica su come utilizzare la tecnologia.
Trasformazione digitale: considerazioni finali
Come ho illustrato, ritengo che le prospettive per il futuro siano decisamente entusiasmanti; che l’innovazione continua di oggi consoliderà le fondamenta che permetteranno uno sviluppo evolutivo che continuerà a rivoluzionare nel tempo le vite di tutti.
[1] Shaping Europe’s digital future, https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/shaping-europe-digital-future_en, accessed May 9th, 2022
[2] IDC FutureScape: Worldwide Future of Digital Innovation 2022 Predictions, https://blogs.idc.com/2021/10/27/idc-futurescape-worldwide-future-of-digital-innovation-2022-predictions/, accessed May 9th, 2022
[3] The Rate of Obsolescence of Technical Knowledge–A Note, https://www.jstor.org/stable/2097871, accessed May 9th, 2022
[4] Accumulation and obsolescence of research knowledge, https://link.springer.com/article/10.1007/s10100-021-00755-4, accessed May 9th, 2022
[5] Most of 2030’s Jobs Haven’t Been Invented Yet, https://www.voanews.com/a/most-of-2030-s-jobs-haven-t-been-invented-yet/4778002.html, accessed May 9th, 2022