Il Gruppo Retelit – primo operatore italiano di telecomunicazioni B2B only – ottiene la certificazione UNI/PdR 125, riconoscimento che attesta l’impegno del Gruppo nel supportare l’empowerment femminile all’interno dei percorsi di crescita aziendale e nel combattere stereotipi e discriminazioni, lavorando continuamente per orientare la cultura interna in modo sempre più inclusivo e rispettoso delle competenze femminili.
“L’ottenimento di questa certificazione rappresenta un ulteriore passo in avanti che il Gruppo ha compiuto verso lo sviluppo sostenibile, soprattutto nel campo della parità di genere e dell’inclusione. Un percorso avviato tempo fa e molto concreto, come dimostra questa certificazione. Siamo convinti, infatti, che la sostenibilità sia un fattore distintivo, non solo per crescere come azienda ma anche per promuovere i valori in cui crediamo, impegnandoci per eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro”, ha commentato Roberta Neri, Presidente del Gruppo Retelit. “Gli strumenti come la certificazione, che misurano l’impegno delle imprese in termini di capitale umano, sono un volano per un cambiamento culturale all’interno delle organizzazioni e della società, per definire percorsi e processi di miglioramento. Solo sostenendo l’evoluzione della cultura della meritocrazia e della sostenibilità, possiamo accelerare la crescita e il benessere di tutti gli individui ma soprattutto dell’economia e della società nella sua totalità”.
Questo percorso ha dato alcuni importanti risultati: per esempio, nel 2022, circa il 40% delle donne nel Gruppo Retelit ha ottenuto una promozione e, a parità di mansione, il pay gap di genere è risultato significativamente inferiore rispetto all’indicatore di riferimento. Inoltre, la percentuale di donne coinvolte attivamente in un piano di Management By Objective (MBO) è di circa il 50%, in linea con la medesima percentuale maschile.
Per ottenere la certificazione UNI/PdR 125 sono state valutate anche iniziative specifiche su cui Retelit lavora costantemente per rafforzare la parità di genere all’interno dell’organizzazione attraverso il contrasto alle discriminazioni, la tutela della genitorialità e la stabilità occupazionale.
Le principali azioni che Retelit ha messo in campo sono:
- L’elaborazione e la diffusione della D&I policy, la pubblicazione del Bilancio di sostenibilità, la promozione di survey interne sulle tematiche D&I e well-being
- La creazione di un progetto specifico, Everyone Culture, che dà la possibilità alle persone di formarsi e informarsi sulle tematiche di D&I e di esprimere opinioni e suggerimenti per un’organizzazione più inclusiva
- La creazione di percorsi formativi ad hoc per accrescere le competenze e sviluppare le soft skills
- La sottoscrizione del Manifesto delle Parole non O_stili per promuovere l’uso di un linguaggio inclusivo senza stereotipi di alcun tipo
- Percorsi per una migliore gestione del rientro dalla maternità o paternità, con servizi e policy dedicate.
A confermare l’impegno di Retelit nella diffusione della cultura dell’inclusività verso tutta la società, anche il progetto di volontariato aziendale grazie al quale i dipendenti sono coinvolti in attività di volontariato, quali:
- Informatici senza frontiere, attraverso cui si trasferiscono competenze digitali a chi ne ha bisogno, con lo scopo di fornire strumenti di inclusione nella società moderna e – più in particolare – nel mondo del lavoro
- Tandem linguistici, in collaborazione con Sistech, con percorsi di formazione linguistica e digitale per preparare le donne rifugiate politiche a colloqui di lavoro in ambito STEM
- Eventi di divulgazione, insieme ad Agedo, per discutere, dialogare, sensibilizzare e promuovere una maggiore cultura inclusiva legate a tematiche LGBTQ+.
La prassi UNI è lo standard nazionale in materia di parità di genere e inclusività, nonché applicazione della missione n°5 del PNRR (“Inclusione e Coesione”) e del quinto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030. La certificazione, che ha una validità di tre anni ed è oggetto di monitoraggio annuale, è stata realizzata attraverso un audit sulla base di sei indicatori – cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità retributiva di genere e tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.