Negli ultimi anni le tecnologie cloud e la proliferazione dei software open source sono cresciuti di pari passo, ma ora la tecnologia cloud è particolarmente diffusa.
Un recente studio IBM IBV (Institute for Business Value) evidenzia infatti che un’impresa utilizza mediamente 8 cloud di fornitori diversi. Inoltre, l’indagine mette in luce che gli sviluppatori dovranno rafforzare le loro competenze sul cloud open source: questo perché nei prossimi 3 anni l’adozione del cloud ibrido crescerà del 47% nelle organizzazioni di tutte le dimensioni che arriveranno ad utilizzare fino a 6 cloud ibridi.
In questo contesto, le aziende si domandano sempre più spesso relativamente alle competenze più importanti da ricercare in uno sviluppatore.
Un sondaggio condotto da O’Reilly Media per IBM nell’autunno 2020, pubblicato recentemente, suggerisce che, invece di focalizzarsi sul cloud di un fornitore specifico, gli sviluppatori farebbero meglio ad approfondire la loro conoscenza delle tecnologie aperte che sono alla base di tali cloud.
I risultati salienti del sondaggio, a cui hanno risposto 3.400 sviluppatori e manager IT, includono:
Il software open source (OSS) è stato valutato pari o superiore al software proprietario dal 94% degli intervistati;
Nella scelta dei fornitori di servizi cloud, il 70% degli intervistati indica una preferenza per quelli basati su standard open;
Il 64,6% degli intervistati considera più importanti le competenze relative alle tecnologie come Linux, Kubernetes o Istio, mentre il 35,4% dà più valore alle competenze relative a una piattaforma cloud specifica, ad esempio AWS, Azure o Google;
Il 65% degli intervistati concorda sul fatto che l’esperienza e la partecipazione in progetti open rappresentano un valore aggiunto per i potenziali datori di lavoro e si traducono in migliori opportunità professionali.