“Dovevamo trovare uno strumento che ci aiutasse a identificare meglio ciò che avrebbe permesso ai Paesi di assorbire e riprendersi da uno shock”. Con queste parole, Nate Haken, Vicepresidente per la Ricerca e l’Innovazione di Fund for Peace (il Fondo per la Pace), racchiude il senso del progetto che ha consentito lo sviluppo di un “Indice di resilienza degli Stati” e la creazione, grazie al supporto di SAS, di un “Crisis Sensitivity Simulator” uno strumento che consente alle organizzazioni per la difesa della pace, ai responsabili politici, alle organizzazioni non governative e altre realtà di identificare le opportunità per le Nazioni di trasformare le aree di fragilità in aree di forza.
“C’è stato un crescente interesse, soprattutto nella community dedita allo sviluppo, a considerare non solo quali sono i rischi per la stabilità nel mondo, ma anche quali sono le opportunità per mitigare queste minacce e promuovere lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo”, afferma Nate Haken, Vicepresidente per la Ricerca e l’Innovazione di Fund for Peace.
Il simulatore utilizzato da Fund for Peace non si basa solo sui dati dello State Resilience Index e del Fragile States Index. Si tratta di uno strumento complementare che consente agli utenti di trarre spunti di riflessione dall’uso del simulatore e poi di rivisitare gli indici per capire dove e come concentrare gli sforzi.
“È qui che gli utenti possono davvero iniziare a giocare con diversi tipi di scenari e identificare le opportunità chiave per promuovere la resilienza, anche in Paesi altrimenti molto fragili”, spiega Nate Haken.
Lo strumento può anche evidenziare le sorprese in agguato, come ad esempio il fatto che anche i Paesi dotati di buone risorse potrebbero non essere così resilienti come ci si aspetta di fronte a una pandemia globale.
“Ciò che mi entusiasma di più sono le conversazioni che scaturiranno dall’utilizzo di entrambi gli indici nel simulatore per comprendere la capacità di un Paese di gestire le pressioni, identificando i punti critici specifici”, afferma John Madden, Data Science Technology Associate di Fund for Peace. “Permettere ai due indici di comunicare tra loro e avere con più facilità analisi e strumenti di pianificazione aiuterà la Politica ad affrontare meglio le sfide e attuare azioni e pianificazioni in modo dinamico”.
Ora che l’Indice degli Stati fragili ha una controparte nell’Indice di resilienza degli Stati – oltre al simulatore che li unisce – Fund for Peace spera che le fasi future di questo progetto possano aggiungere ulteriori funzionalità dinamiche per una comprensione più approfondita di come fragilità e resilienza interagiscono e identificare le leve del cambiamento.