La pubblicità è l’anima del commercio: sembra un luogo comune persino banale, ma è anche una realtà. La cosa importante è promuovere il proprio brand senza eccessi, con un certo stile e risultando al contempo incisivi. Esistono metodologie semplici ma efficaci, meno invasive di un cartellone pubblicitario, che tuttavia consentono di supportare le strategie di marketing.
Dai banner ai sottobicchieri
I roll up banner occupano uno spazio ben maggiore rispetto ai sottobicchieri, eppure entrambi sono ottimi metodi per fare branding, a modo loro. Nel primo caso, naturalmente, parliamo di elementi che sono subito visibili fuori da un’agenzia immobiliare o all’interno di un ufficio e vanno a promuovere con decisione un servizio o un bene.
Nel secondo caso, si tratta invece di elementi di dimensioni ridotte, ma che in un ristorante o in un bar contribuiscono a far sempre avere al cliente, a portata di mano e di occhio, il nome del luogo in cui si sta consumando.
A ogni modo, si tratta di metodi validi per fissare nella memoria degli avventori frasi, colori e nomi: in poche parole, il messaggio pubblicitario che si desidera comunicare. Non è quindi tanto importante “gridare” il proprio brand, quanto imprimerlo dove serve. Cappellini, portachiavi, magliette o cartelli da terra vanno valutati anche in relazione al target.
Target e identità
Ci sono molteplici varianti che intervengono in campo pubblicitario. Come già accennato, il target di riferimento è uno di questi. Sarà differente rivolgersi a persone adulte che debbano acquistare casa o a giovanissimi che possono desiderare un gioco. Dal tipo di linguaggio alla scelta delle immagini, tutto diventa quindi fondamentale.
Molto dipenderà dalla superficie disponibile: un cartellone offre più possibilità di un bigliettino da visita, tuttavia in entrambi bastano poche informazioni mirate, dal marchio al recapito telefonico oppure la promozione del momento.
L’identità del settore d’appartenenza va adeguata alla strategia di base, risultando più professionale o scanzonata, più lineare o creativa. In molti casi, la semplicità funziona meglio, in quanto tende a creare meno confusione a livello visivo.
I messaggi più incisivi devono essere studiati con giudizio, perché se non sono idonei al tipo di target o all’identità stessa dell’azienda potrebbero generare emozioni negative. Ciò non significa che non si possa essere un po’ sopra le righe, anzi.
Budget
Il budget può rappresentare la nota dolente dell’intera questione, ma se si investe su oggetti di uso comune che riportano il proprio brand, la campagna pubblicitaria è già a buon punto.
Si torna quindi a utility da poter regalare a dipendenti e clientela affezionata: t-shirt, tazze, borracce e persino power banking si prestano a far stampigliare il marchio. Senza dimenticare calendari o agende.
In caso di supporti fissi come striscioni o banner, ovviamente, molto dipende da una corretta pianificazione della propria campagna pubblicitaria. E addirittura dai materiali che la ditta a cui ci si affida utilizza per realizzarli. In alcuni casi, è possibile restare nel budget stabilito contribuendo persino all’ecologia, grazie a materiali riciclati o green.
In più vanno considerate la robustezza e la longevità di qualunque elemento si scelga: un investimento durevole è sempre meglio di una serie di più investimenti in vari lassi di tempo.