Cloudera, the enterprise data cloud company, ha annunciato i risultati di un report[1] globale creato in collaborazione con Vanson Bourne, società di ricerche in ambito tecnologico (MAGGIORI INFORMAZIONI QUI). Il report esamina la correlazione tra la maturità dell’enterprise data strategy di un’azienda (intesa come una strategia integrata e olistica che copre tutte le linee di business di un’organizzazione) e le sue prestazioni di business, analizzando inoltre l’impatto della pandemia di COVID-19 sulle imprese e le incertezze ad essa collegate.
La ricerca ha messo in luce come le organizzazioni dotate di un’enterprise data strategy da almeno dodici mesi registrino una crescita dei profitti mediamente superiore del 5,97%. Tra i decisori aziendali (SDM – senior decision maker), il 96% ha evidenziato un influsso positivo sulla performance aziendale dovuto al modo in cui i dati vengono trattati e gestiti, cosa che secondo quasi due terzi degli intervistati (64%) ha portato anche a una maggiore resilienza. Anche i decisori IT (ITDM – IT decision maker) condividono un’opinione simile, riconoscendo i dati come una risorsa strategica per il business, anche se i due gruppi di decisori restano distinti nella visione dei processi operativi e dell’implementazione.
“La presenza di enterprise data strategy mature, ottimizzate per ambienti ibridi e multi-cloud, genera migliori risultati di business”, commenta Romain Picard, Vice President EMEA di Cloudera. “Le aziende considerano i dati una risorsa essenziale non solo per poter gestire al meglio il cambiamento costante e a volte drastico del mondo ibrido di oggi, ma anche per prepararsi al meglio a ciò che verrà dopo”.
Le sfide legate al data lifecycle ostacolano l’innovazione
La visibilità rimane un problema chiave per le organizzazioni. Se infatti quasi nove su dieci (89%) confermano l’importanza di governance e compliance sicure e centralizzate sull’intero ciclo di vita dei dati, solo il 12% degli ITDM intervistati vede la propria organizzazione interagire con tutte le fasi del processo di data lifecycle, sebbene questo sia particolarmente utile per aiutare le organizzazioni a realizzare una reale enterprise data strategy. Senza controllo e visibilità completi su ogni aspetto dei dati, le organizzazioni non avranno infatti le capacità chiave necessarie a portare avanti l’innovazione.
Un’enterprise data strategy efficace rimane la chiave
Le organizzazioni hanno ben chiaro il valore di una enterprise data strategy, ma faticano a renderla efficace. Le aziende che ne fanno uso da più di un anno hanno mediamente riportato un elevato livello di efficacia (63%) insieme a una maggiore crescita dei profitti. Si tratta di un dato globale che però tende a calare in Europa, con un livello di fiducia nell’efficacia nella propria strategia che non supera il 49% e nel caso degli ITDM italiani scende al 41%. Inoltre, se quasi tutti gli ITDM (91%) con una enterprise data strategy in atto concordano sul fatto che la loro strategia attuale sia fondamentale per la resilienza aziendale, non mancano i rimpianti per le opportunità mancate. Gli SDM italiani intervistati a questo proposito, riportano una media di 55.340 dollari persi ogni anno per la mancata adozione di strategie digitali legate ai dati, cifra che a livello mondiale sale a 384.962 dollari, con il settore delle telecomunicazioni che registra la perdita media annuale più alta, che arriva addirittura alla cifra di 6.617.348 dollari.
Il futuro è ibrido
Il report mette in luce un’accelerazione del passaggio al cloud ibrido nei prossimi 18 mesi. Le organizzazioni stanno investendo in infrastrutture in grado di supportare ambienti di lavoro ibridi, nella certezza, condivisa da SDM e ITDM, che nel prossimo anno una buona parte (43,07%) della loro forza lavoro resterà operativa in remoto, anche se tale convinzione assume pesi differenti a seconda dei paesi e dell’interlocutore (in Italia, la forza lavoro remota per gli ITDM si attesterà in media al 47%, mentre per gli SDM al 37,87%) La maggioranza (79%) delle organizzazioni di cui fanno parte gli ITDM sta cercando di operare le funzioni di analisi di dati e prestazioni su architetture ibride.
Tra le diverse opzioni cloud emerge chiaramente il multi-cloud, con il 44% degli ITDM che prevedono di passare ad architetture multi-cloud nei prossimi diciotto mesi. Grazie a un approccio hybrid data cloud, le aziende possono infatti accedere e analizzare i dati velocemente e con facilità per prendere decisioni più intelligenti e data driven e soddisfare così efficacemente le richieste di un ambiente aziendale ipercompetitivo come quello odierno.
Inoltre, l’accesso e la gestione dei dati da più fonti e luoghi daranno alle organizzazioni il controllo e la flessibilità per poter impiegare al meglio la propria forza lavoro ibrida, mantenendo sempre operativo il proprio business.
Quasi tutti gli SDM (92%) intervistati concordano sull’importanza attuale o futura del dare un ordine a tutti i dati attraverso architetture ibride, multi-cloud e on-premise, con un dato che rispecchia anche l’opinione della maggioranza degli ITDM (90%), per cui la gestione dei dati in qualche misura nel cloud è una priorità organizzativa. Una quota simile (89%), infine, reputa che le aziende che implementeranno un’architettura ibrida nell’ambito della loro data strategy otterranno un vantaggio competitivo, anche se in Italia questa convinzione è leggermente meno diffusa (76%)
Utilizzare i dati: un successo che va oltre il profitto
L’utilizzo di dati e analisi può portare benefici superiori rispetto al semplice aumento dei margini di profitto o al vantaggio competitivo. Se la maggior parte delle organizzazioni riconosce il legame vitale tra le iniziative di Diversità, Equità e Inclusione (DEI) e il proprio successo organizzativo, la ricerca ha scoperto che una raccolta e analisi di dati lungimirante contribuiscono a loro volta alla riuscita delle iniziative DEI. Quasi tutti gli ITDM (96%) e gli SDM (95%) credono che i dati e le analisi siano importanti per garantire iniziative DEI efficaci e di successo, e il 95% di entrambi i gruppi concorda sul contributo delle iniziative DEI al successo di un’organizzazione. Le aziende che adottano un’enterprise data strategy sono infatti in grado di utilizzare meglio dati e analisi per un confronto e una valutazione dei programmi di diversità dei dipendenti: da una maggiore visibilità sulla diversità all’interno delle organizzazioni deriva un migliore processo decisionale, un livello superiore di innovazione e un più elevato tasso di engagement sul posto di lavoro.
Per maggiori informazioni sul “Cloudera Enterprise Data Maturity Report: Identifying the Business Impact of an Enterprise Data Strategy”, è possibile VISITARE QUESTA PAGINA.
[1] Il report, “Cloudera Enterprise Data Maturity Report: Identifying the Business Impact of an Enterprise Data Strategy”, si fonda sugli insight derivanti dall’intervista di 3.150 business e IT decision-maker di tutto il mondo, in rappresentanza di un’ampia gamma di industrie e aziende con più di 1.000 dipendenti.