Salgono a 7 gli impianti idroelettrici di Aruba dislocati nel Nord Italia, per un totale di 9,2 MW di potenza per la produzione di energia pulita.
Lo ha annunciato il cloud provider italiano, che ha rafforzato la propria capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili con l’acquisizione di due nuove centrali idroelettriche in provincia di Bergamo, nei pressi del Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro, con una potenza complessiva di 2MW.
Le nuove centrali – “Paladina” e “Ponte Briolo” – condividono la stessa opera di presa dell’acqua sul fiume Brembo e sono unite da un canale privato di adduzione. Vanno ad aggiungersi a quella già presente all’interno del Global Cloud Data Center di Aruba – anch’essa sul fiume Brembo – e alle ulteriori 4 acquisite dall’azienda nel 2020 a Melegnano (MI) sul fiume Lambro, a Chiuppano e Calvene (VI) sull’Astico e a Pontebba (UD) sul Fella. L’intero network delle centrali idroelettriche di Aruba ha una potenza pari a 9,2 MW per la produzione di energia pulita e la produzione annuale prevista è di circa 50 GWh.
Ridurre l’impatto ambientale utilizzando energia pulita
L’acquisizione delle nuove centrali idroelettriche è parte di una più ampia strategia del gruppo Aruba che intende continuare ad investire ed incrementare la propria capacità di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili per ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente e rendere sostenibili le attività di tutto il gruppo. Oltre agli investimenti sugli impianti idroelettrici, proseguono anche quelli sugli impianti fotovoltaici.
I due nuovi edifici DC-B e DC-C del campus di Ponte San Pietro, inaugurati a dicembre 2022, sono rivestiti da impianti fotovoltaici di nuova generazione rispettivamente con una potenza pari a 1,2 MW e 1,3 MW che vanno ad aggiungersi a quello da 2,4 MW presente sul DC-A. Anche i data center in costruzione nel nuovo campus di Roma verranno rivestiti da pannelli fotovoltaici su tutte le superfici che hanno sufficiente esposizione al sole.
Alle iniziative proprie, è stato inoltre affiancato un percorso condiviso con altre aziende a livello internazionale: insieme ad altri provider europei, Aruba è parte del Climate Neutral Data Center Pact, un’iniziativa di autoregolamentazione che ha l’obiettivo di rendere i data center in Europa neutri dal punto di vista climatico entro il 2030. L’azienda è tra i primi operatori di data center ad aver già certificato l’adesione al Patto tramite un audit condotto appositamente per misurarne la conformità agli obiettivi. Un impegno storico da parte dell’industria europea del cloud e dei data center per guidare in modo proattivo la transizione verso la piena sostenibilità energetica.
Un ulteriore impegno assunto riguarda la partecipazione alla European Green Digital Coalition. L’obiettivo è di investire nello sviluppo e nella diffusione di servizi digitali sostenibili ed efficienti, sviluppare strumenti per misurare l’impatto delle tecnologie sull’ambiente e unire così le forze per una trasformazione digitale “green”, a vantaggio dell’ambiente, della comunità e dell’economia.
“Il consumo energetico del settore IT continua a crescere a ritmi elevati, motivo per cui diventa più essenziale che mai puntare alla massima efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili. – ha commentato Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba – Questo primo investimento del 2023, che ne anticipa ulteriori, ci permette di incrementare la capacità di produrre energia pulita e di mantenerci in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità nel lungo periodo.”