Entrato in vigore a gennaio di quest’anno, il Digital Operational Resilience Act (DORA) ha certamente influito in modo importante sulle aziende, soprattutto a livello economico. Garantire conformità alle normative internazionali può infatti avere un costo significativo per le aziende e per i dipendenti. Lo rivela una nuova ricerca di Rubrik che ha preso in esame i costi e le problematiche che le diverse organizzazioni hanno dovuto affrontare per rispettare gli standard del DORA.
Il costo del DORA
Commissionato da Rubrik e in collaborazione con Wakefield Research, la ricerca dei Rubrik Zero Labs rileva come più di un terzo (37%) delle organizzazioni finanziarie e bancarie in Italia ammetta di aver speso più di un milione di euro negli ultimi due anni per implementare normative come DORA, con un altro terzo (34%) che ha dichiarato una spesa compresa tra 501.000 e 1.000.000 euro. Nonostante le iniziative adottate dalle aziende, la componente di rischio resta ben presente, con il ransomware indicato come la minaccia maggiore (34%) per le organizzazioni finanziarie. Inoltre, un CISO su cinque (20%) ha citato le compromissioni di terze parti e il 26% le catene di fornitura del software come minacce significative alla sicurezza.
Altre conseguenze derivanti dalla compliance
Il prezzo della compliance non è però soltanto economico. Un aspetto preoccupante messo in evidenza dalla ricerca è il fatto che l’86% di questi professionisti ammette un impatto sulla propria salute mentale, evidenziando la necessità generale di adottare un approccio più empatico a queste sfide. Quello italiano è il dato più alto tra i paesi intervistati, dove la media si attesta all’80%, con il 71% dei CISO italiani che dichiara come DORA ha messo sotto pressione il proprio ruolo.
Entrata in vigore a gennaio 2025, DORA ha introdotto un quadro normativo universale, con particolare attenzione alla gestione dei rischi legati alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Questo quadro potrebbe trasformare il settore dei servizi finanziari e bancari, dato che detiene alcuni dei dati più sensibili di tutti i mercati.
Il punto di vista dei CISO
DORA impone una serie di disposizioni chiave, come garanzie contrattuali e piani di emergenza, per ridurre al minimo le dipendenze e per mitigare i rischi dei partner. Per garantire le migliori pratiche in materia di resilienza operativa, i test regolari della resilienza digitale e le simulazioni di attacco, come previsto da DORA, alimenteranno i piani di resilienza informatica e rassicureranno i CISO.
Nonostante ciò, i CISO italiani mostrano di avere fiducia nel cloud, con il 60% che ritiene che le informazioni personali di clienti, partner e dipendenti siano sostanzialmente al sicuro negli ambienti cloud. I CISO, i consigli di amministrazione e le altre parti interessate devono collaborare per garantire che le priorità di resilienza informatica siano chiaramente definite, adeguatamente finanziate e implementate in modo efficace per soddisfare il panorama normativo in evoluzione e salvaguardare il futuro del settore.
Il parere dell’esperto
“Data la crescente minaccia rappresentata dal ransomware e dalle compromissioni di terze parti, implementare normative dedicate è un passaggio necessario anche se costoso”, ha dichiarato James Hughes, VP of Solutions Engineering e Enterprise CTO di Rubrik. “Capire quali sono i dati più critici, dove risiedono e chi vi ha accesso, è essenziale per identificare, valutare e mitigare i rischi ICT. Se non vengono seguite buone pratiche igieniche come queste, le organizzazioni possono ricevere multe ingenti. Esiste un divario critico tra la comprensione a livello di consiglio di amministrazione e la realtà. Mentre le autorità di regolamentazione operano in modo sempre più severo”, aggiunge, “molti CISO ritengono che i loro budget non riflettano adeguatamente l’impegno del consiglio di amministrazione per la conformità. Questo scollamento mette a rischio non solo la sicurezza delle organizzazioni, ma anche la loro capacità di soddisfare le richieste normative in continua evoluzione”.