In un contesto complesso e sfidante come quello attuale, per le aziende esplorare e consolidare nuovi approcci, a cominciare dallo sviluppo di una maturità digitale, diventa indispensabile per rimanere competitive e attrattive agli occhi dei clienti.
Nell’articolo che condividiamo di seguito, Romeo Scaccabarozzi, Amministratore Delegato di Axiante, spiega come evitare che i processi di Digital Transformation possano diventare un vero e proprio labirinto riducendone, o persino vanificandone, i benefici.
Buona lettura!
Massimizzare il ROI degli investimenti nei progetti di Digital Transformation
Le organizzazioni sono costantemente alla ricerca della strategia vincente per continuare a rimanere competitive e crescere. Questa è la stella polare che guida le aziende anche nei momenti complessi come gli attuali, che impongono trasformazioni strutturali e sfide congiunturali, dove rinnovarsi ed esplorare nuovi approcci e nuove opportunità diventano indispensabili rispetto alla soluzione, poco lungimirante, di confidare nell’immobilismo.
Molte aziende lo hanno compreso e hanno capito l’importanza ormai imprescindibile di spingersi verso una maturità digitale. Un obiettivo che può rivelarsi molto più complesso delle aspettative, tanto che Axiante, in qualità di Business Innovation Integrator, vuole evitare che i processi di Digital Transformation possano diventare un vero e proprio labirinto.
Questo perché innanzitutto non sempre viene compresa la necessità di definire a monte gli obiettivi della digitalizzazione rispetto a quelli di taglio business aziendali e una roadmap che tenga conto con realismo degli ostacoli da affrontare. Una strategia di trasformazione digitale efficace deve fondarsi su un equilibrio tra ambizione e pragmatismo ma anche prevedere un orizzonte temporale flessibile dal momento che, essendo un processo evolutivo che impatta sull’intera azienda, vede enne fasi che richiedono tempi attuativi anche molto diversi da una realtà all’altra e allineamenti nel tempo.
La Digital Transformation non è solo una questione tecnologica
Ma l’abbaglio più grande che tuttora molte imprese prendono è quello di considerare la Digital Transformation una questione prettamente tecnologica. Certamente l’adozione o il consolidamento delle fondamenta digitali è il primo passo e l’adozione del cloud e di altre soluzioni come quelle dedicate alla attività previsionali/pianificazione e la modernizzazione dell’infrastruttura, rappresentano i pilastri su cui costruire la successiva fase di innovazione e sviluppo.
Ma non è tutto perché, se si vuole continuare a crescere grazie al digitale, occorre abbracciare anche nuovi modelli di business più agili e orientati alla soddisfazione del cliente, divenuto proprio grazie a Internet attore delle proprie scelte. Le aziende devono quindi essere pronte a ridefinire il loro approccio al mercato, utilizzando le tecnologie digitali per rinnovare la propria proposition e migliorare la relazione e l’esperienza del cliente, differenziandosi così dai competitor.
L’impatto positivo dell’innovazione
L’avanzata della Rete ha radicalmente cambiato molti settori, a cominciare dal retail, e nuove tecnologie come la Gen AI sono pronte a farlo in maniera ancora più radicale, “imponendo” l’innovazione come assoluta priorità per le organizzazioni. In questa direzione è importante guardare anche oltre i confini settoriali e realizzare ecosistemi di collaborazione con attori tradizionali e non, al fine di sbloccare nuove opportunità di crescita e nuove vision.
Nondimeno, oltre ai modelli di business, va adeguato il mindset aziendale. L’ultima edizione dell’indagine sulla strategia e gli investimenti digitali di McKinsey lo sottolinea: affinché queste risorse portino benefici, le imprese devono sviluppare un approccio operativo e una cultura che accolgano l’innovazione.
Su queste condizioni si pone l’accento da tempo ma quello che emerge dallo studio è che le imprese che hanno avuto la capacità di sviluppare una forte cultura dell’innovazione sono state percentualmente il doppio ad aver dichiarato un impatto positivo delle loro trasformazioni digitali rispetto alle altre. Parliamo di realtà che hanno avuto tassi di investimento elevati, ovviamente, ma soprattutto che hanno saputo indirizzare questi budget dove avrebbero avuto il maggiore impatto aziendale ovvero accelerando la differenziazione competitiva e rendendoli da un punto di vista operativo più efficienti.
Conclusioni
È indubbio che lo sviluppo di processi previsionali e decisionali basati sui dati permette alle organizzazioni di essere maggiormente stimolate al cambiamento e di adattare rapidamente le proprie strategie, quindi i propri investimenti e le relative attività. Tuttavia, secondo i ricercatori di McKinsey, il ROI degli investimenti in Digital Transformation raggiunge i valori maggiori là dove la tecnologia è servita anche per abbattere i silos organizzativi creando team interfunzionali e condividendo dati e suggerimenti continui, in modo da stimolare una partecipazione attiva e diffusa alla digitalizzazione.
di Romeo Scaccabarozzi, Amministratore Delegato di Axiante