Di seguito condividiamo un commento di Luca D’Alleva, Head of Service for Cost Management Italia, Spagna e Portogallo di BCS Italia, relativo all’annuncio dell’apertura di due nuovi data center Amazon nell’area milanese e la designazione del progetto come di “interesse strategico nazionale”. Cosa differenzia il progetto di Amazon da quello di altri giganti tecnologici?
Data center Amazon a Milano: strategici o “solo” un’operazione di marketing? Il commento di BCS
L’annuncio di Amazon riguardante l’investimento di 1,2 miliardi di euro per la costruzione di due data center a Milano è sicuramente una notizia incoraggiante per l’economia del Paese. In un’era di rapida trasformazione digitale, l’opportunità di creare nuovi posti di lavoro e promuovere l’innovazione tecnologica è di grande importanza. Ciononostante, l’attribuzione a questo progetto della qualifica “strategico” solleva alcuni interrogativi significativi che richiedono un’attenta considerazione.
In un periodo in cui l’Italia sta diventando una meta attraente per gli investimenti nel campo dei data center, con importanti aziende internazionali che scelgono di stabilire le proprie infrastrutture nel nostro Paese, è legittimo domandarsi cosa distingua l’iniziativa di Amazon dalle altre. Osserviamo, infatti, altri giganti tecnologici investire somme persino dieci volte superiori senza ricevere lo stesso riconoscimento. Il progetto di CyrusOne a Segrate, ad esempio, costituisce un’operazione rilevante, così come altri in fase di realizzazione sul suolo italiano. Sorge dunque spontaneo chiedersi: quali sono le ragioni alla base di questa specifica attenzione rivolta ad AWS?
L’attribuzione della qualifica di “interesse strategico nazionale” dovrebbe essere destinata a iniziative che offrono vantaggi eccezionali e duraturi per il Paese, trascendendo il semplice incremento occupazionale e l’indotto economico generato. Ci si attende che tali progetti forniscano un contributo rilevante allo sviluppo digitale a lungo termine, integrandosi in modo sinergico con le strategie nazionali in ambiti cruciali come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica e la mobilità smart. Sarebbe auspicabile comprendere, nel dettaglio, in quale misura questi nuovi data center di Amazon soddisferanno tali requisiti in maniera più efficiente rispetto ad altri analoghi.
La Lombardia sta già conquistando una posizione di rilievo come polo europeo per le infrastrutture tecnologiche. L’ingresso di Amazon rafforza indubbiamente questo ruolo, ma è cruciale comprendere in che modo tale investimento si tradurrà in un concreto vantaggio competitivo per le imprese italiane e la popolazione. Esiste il pericolo che si formi un’enclave di multinazionali, priva di una reale integrazione con il tessuto economico locale e senza una valorizzazione delle competenze nazionali.
Ci auguriamo che il governo illustri con chiarezza i parametri che hanno condotto all’attribuzione della qualifica di “strategico” a questo progetto e che si adoperi attivamente per assicurare che tali investimenti contribuiscano realmente a una crescita digitale inclusiva e sostenibile per l’intera nazione, non solo per i colossi tecnologici. La trasparenza e una prospettiva di lungo periodo sono essenziali per ottimizzare i vantaggi derivanti da questi investimenti e scongiurare il rischio che si riducano a mere operazioni di marketing territoriale.
di Luca D’Alleva, Head of Service for Cost Management Italia, Spagna e Portogallo di BCS Italia