L’anno scorso, quando organizzazioni di ogni settore sono state costrette ad adattarsi a un nuovo mondo digital-first, il ritmo della trasformazione digitale ha registrato una brusca accelerazione. Tuttavia, i processi di trasformazione delle aziende sono rallentati da una generale carenza di competenze[1], poiché in molti casi lo staff non ha le skill necessarie per tenere il ritmo del cambiamento.
Le aziende si trovano ora ad affrontare una situazione complessa: da un lato devono mantenere le vecchie competenze per supportare la tecnologia legacy, dall’altro richiedono nuove skill per modernizzarsi in ottica futura.
Nuove competenze comportano anche nuovi strumenti e dato il ritmo crescente della trasformazione digitale, è particolarmente importante che le organizzazioni attrezzino i loro sviluppatori. Secondo un recente sondaggio condotto su 450 decisori IT, il 40% dei team di sviluppo sono in ritardo con i loro progetti attuali. E poiché le aspettative digitali dei consumatori sono in continuo aumento, le organizzazioni devono concentrarsi sul dotare gli sviluppatori di strumenti con cui hanno familiarità, in modo da assicurarsi che i progetti digitali si concretizzino.
Una base debole
La dipendenza da tecnologie legacy è un problema di tutto il mercato e sta pesando enormemente sull’acquisizione di sviluppatori per completare i progetti di trasformazione digitale. I problemi legati all’infrastruttura digitale rendono difficile per gli sviluppatori adattarsi all’aumento della domanda di servizi online dopo la pandemia, specie nel momento in cui sono sprovvisti della tecnologia di cui hanno bisogno per raggiungere i propri obiettivi di trasformazione digitale e devono affidarsi a una tecnologia legacy non adatta al compito.
D’altra parte, se la tecnologia più recente offre una base più solida per i progetti digitali, non ci si può aspettare che gli sviluppatori ci si adattino immediatamente dato che richiede un set di competenze completamente nuovo.
Competenze all’altezza dei compiti
L’aumento del ritmo della trasformazione digitale portato dalla pandemia – combinato con la carenza di skill digitali – ha dato luogo a una “tempesta perfetta”” che ha colpito in modo significativo gli sviluppatori. Nell’indagine citata in precedenza, un quinto dei decision maker IT afferma che i loro sviluppatori non hanno le competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale delle loro organizzazioni.
Paradossalmente la colpa ricade sugli sviluppatori, anche se sono le organizzazioni che non stanno fornendo una formazione adeguata, impiegando abbastanza personale, o pianificando in modo appropriato le carenze di competenze; il tutto mentre la crescente pressione per consegnare nuovi progetti fa sì che agli sviluppatori venga spesso chiesto di fare troppo in troppo poco tempo – con conseguente stress, fatica e burnout.
A prima vista, la soluzione più semplice a questa carenza di competenze digitali sembrerebbe quella di aumentare gli investimenti per riqualificare gli sviluppatori con nuove competenze, ma in realtà è una strada complessa: la formazione è spesso costosa e lunga e, in aggiunta, gli sviluppatori iscritti a programmi di formazione sono momentaneamente “fuori uso” durante questo processo – portando l’azienda a sostenere un aumento dei costi e rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale.
La combinazione tra la mancanza di infrastrutture adeguate e la carenza di competenze digitali ha quindi creato un circolo vizioso, in cui la tecnologia legacy frena gli sviluppatori, ma questi ultimi non hanno le competenze per modernizzarsi. Rimanere con una tecnologia obsoleta farà ristagnare le organizzazioni, ma investire in una nuova tecnologia richiederà una drastica revisione e l’investimento in nuove competenze – costando alle organizzazioni tempo, denaro e risorse.
Fuori il vecchio, dentro il nuovo
Per evitare di rimanere bloccate, le organizzazioni devono cercare di apportare miglioramenti tecnologici, pur utilizzando le competenze attuali dei loro sviluppatori. Mentre ci sarà sempre spazio per formare personale su nuove competenze, le organizzazioni possono implementare tecnologie che si adattano alle competenze che i dipendenti hanno già. In quest’ottica, sono diversi i tool disponibili che permettono di completare le competenze originali dei dipendenti – come linguaggi di programmazione, tecnologie basate sul cloud o sistemi di sicurezza – e rendono più facile l’implementazione di nuove tecnologie.
Per esempio, i database che operano su linguaggi SQL consolidati ma che hanno l’agilità e la flessibilità di un database NoSQL, pur mantenendo la familiarità e la coerenza di un database relazionale. Servizi come questi rendono più facile l’adozione e la creazione di nuove applicazioni, riducendo al minimo la necessità di nuova formazione e competenze.
Investendo in una nuova tecnologia che si adatta a competenze e strumenti facilmente disponibili per gli sviluppatori, le organizzazioni saranno meglio attrezzate per adattarsi ai rigori della trasformazione digitale, riducendo simultaneamente la possibilità di realizzare cambiamenti tecnologici lunghi e costosi per poi chiedersi perché i propri dipendenti non sono attrezzati per usarli. Dando agli sviluppatori strumenti familiari con cui lavorare, le aziende danno loro anche la stessa fiducia che hanno nelle vecchie applicazioni – aiutando così a fornire nuovi servizi innovativi ai clienti, più velocemente.
[1] In Italia, secondo lo European Centre for the Development of Vocational training (Cedefop) dell’Unione Europea, a fine 2020 i posti di lavoro vacanti in ambito ICT sono 135mila. In tutta Europa sono 750mila. https://www.cedefop.europa.eu/it