Negli ultimi 10 anni le aziende manifatturiere e i produttori smart sono stati protagonisti di una profonda trasformazione che ha visto una sempre maggiore integrazione dell’automazione e dei servizi basati sul cloud fino all’adozione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.
In seguito alla pandemia, è diventato evidente che le aziende del settore industriale devono sfruttare le potenzialità offerte dalle soluzioni digitali per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza. Secondo la ricerca The Hybrid Shift, condotta da Dynabook, il 73% delle aziende manifatturiere europee ha previsto di aumentare i propri budget IT nel corso di quest’anno. La tecnologia è stata, infatti, determinante per liberare i dipendenti dalla attività di routine, dal magazzino alla C-suite, e migliorare la produttività con operazioni più agili.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe: «Storicamente il settore industriale si affida a infrastrutture e processi legacy, rendendo meno lineare la strada verso la trasformazione digitale. I problemi si sicurezza e la mancanza di alcune conoscenze o competenze rimane in molti casi un ostacolo. Con il costo delle materie prime in aumento e il distanziamento sociale che rimane una preoccupazione, stare al passo con le nuove tecnologie sarà fondamentale per prepararsi al futuro».
Automazione
Nonostante non sia un concetto nuovo, dopo la pandemia e con l’aumento dello smart working, i produttori stanno implementando varie forme di automazione per ridurre i costi e accelerare la produttività. Oggi l’automazione in ambito produttivo può andare dai grandi impianti quasi interamente gestiti dai robot fino alle piccole attività per migliorare alcuni processi chiave. Per quanto dimensione e portata dipendano dal singolo business, l’automazione è già, e continuerà ad essere, un pilastro della produzione in futuro. Dal momento che macchine e umani riescono a dialogare meglio tra loro grazie ai progressi software, le linee di produzione diventeranno sempre più automatizzate.
IoT, AI e machine learning
Migliorando l’efficienza e riducendo i costi, i siti produttivi sono diventati il fulcro dell’innovazione. IoT, AI e machine learning possono essere implementati in diverse applicazioni industriali, tra cui il monitoraggio delle risorse o del ciclo di vita del processo, l’abilitazione degli accessi remoti e del funzionamento dei dispositivi che gestiscono i materiali in una catena di montaggio. Secondo IDC, infatti, entro il 2022, l’80% delle aziende che passeranno a un modello di business ibrido spenderanno 4 volte di più in infrastrutture edge abilitate all’AI e sicure per fornire agilità aziendale e insight in tempo reale. La ricerca Dynabook supporta questa previsione: il 56% dei produttori afferma che le decisioni di acquisto relative all’AI e alle soluzioni di machine learning ora sono più importanti con un’attenzione particolare a dispositivi wearable (60%), automazione (69%) ed edge computing (63%).
Gli smart glass AR sono un esempio di tecnologia innovativa che può migliorare la manutenzione e la produzione consentendo di svolgere una serie di compiti e processi a mani libere. Grazie alla funzionalità “See-What-I-See” è possibile prendere decisioni fondamentali per motivi di sicurezza o di tempo, collegarsi con colleghi o esperti da remoto per ricevere il supporto e le informazioni necessarie per portare a termine un’attività. Inoltre, le funzionalità aggiuntive degli occhiali intelligenti AR possono essere accessibili ovunque e in qualsiasi momento, senza interrompere il flusso di lavoro. Il 67% dei produttori coinvolti nella ricerca Dynabook ha dichiarato che probabilmente utilizzerà gli occhiali intelligenti entro i prossimi tre anni, decisione guidata dalla condivisione delle informazioni e collaborazione (48%) e dalle funzionalità a mani libere (47%). Per essere competitive, le aziende dovranno gestire il ritmo del cambiamento tecnologico e le aspettative dei clienti. Le soluzioni di edge computing, per esempio, possono combinarsi con dispositivi wearable di prossima generazione per portare AI e IoT nei vari ambienti professionali.
Tecnologie hardware
Quando si tratta di tecnologia, l’hardware è importante quanto il software. I piccoli dettagli possono giocare un ruolo enorme nel supportare una forza lavoro sempre più mobile e in particolare è fondamentale considerare attentamente i computer portatili, elementi chiave nella nuova realtà del lavoro a distanza. Chi lavora in modalità ibrida deve avere a disposizione device che soddisfino 4 requisiti principali. Il primo è la portabilità: il 70% degli intervistati la considera la caratteristica più importante.
Al secondo posto le prestazioni, citate dal 78%. I dispositivi leggeri devono essere anche robusti e performanti per alleggerire il carico sul supporto IT e garantire una produttività ottimale. Il terzo è la sicurezza: l’81% degli intervistati in ambito manifatturiero l’ha valutata attentamente in fase di acquisto. Garantire un accesso remoto sicuro non è un problema solo per chi lavora in ufficio, ma lo è anche per le strutture produttive e industriali.
I rischi per la sicurezza dell’Operational Technology (OT) non sono nuovi e tradizionalmente i tecnici OT hanno un accesso amministrativo condiviso, che si trasforma in una sfida quando questi ambienti vengono collegati in remoto. I dispositivi costruiti in modo sicuro che permettono monitoraggio, autenticazione e controllo degli accessi sono cruciali per la sicurezza aziendale. Il 75% dei produttori dichiara, infatti, che le decisioni di acquisto di computer portatili sono più importanti ora che prima della pandemia.
La connettività è il quarto criterio di scelta: le aziende devono monitorare tutte le proprie connessioni remote in tempo reale e gestire attivamente le richieste di accesso degli utenti in base a scopo, durata e frequenza. Con la sempre maggiore diffusione della connettività remota, sarà fondamentale definire e applicare autorizzazioni di accesso granulari per ridurre i tentativi da parte degli hacker.
Come concluso da Massimo Arioli: «Il passaggio alla nuova normalità ha fornito a molte aziende manifatturiere il potenziale per migliorare le proprie attività. Tuttavia, la capacità di prevedere le nuove tecnologie, la sicurezza aziendale e un’accurata selezione dei device sono fondamentali perché questa transizione funzioni con successo. Di fronte a una trasformazione senza precedenti, è necessario riconsiderare il modo in cui lavoriamo e come la tecnologia può aiutare i leader del settore industriale a imparare da questi cambiamenti e a rimanere competitivi».