Secondo i dati raccolti durante la quarta edizione dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, l’attenzione delle aziende verso i temi dell’Artificial Intelligence (AI) non ha subito rallentamenti, nemmeno durante questi ultimi mesi di crisi sanitaria a livello globale: infatti, il 53% delle aziende medio grandi ha almeno un’iniziativa in corso e il 73% di queste ha attivato un progetto di AI negli ultimi 12 mesi.
Nonostante la contrazione abbia colpito anche questo settore senza tuttavia bloccarlo, l’AI ha dimostrato le proprie potenzialità proprio durante questo periodo di crisi ed è per questo motivo che la ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence sottolinea come oggi sia cruciale puntare sull’AI affinché la ripresa del sistema Paese possa realmente avvenire.
Il mercato dell’AI oggi vale 300 milioni di euro e i settori più fiorenti sono il bancario/finanziario con il 23% del totale, quello energetico /utility (14%) e il manifatturiero (13%). Seguono Telco/media (12%), e assicurativo (11%). Alla domanda su quali siano i principali ostacoli all’avvio dei progetti, gli intervistati hanno risposto “mancanza di budget” (35%) e “commitment da parte del middle o top management” (34%). E per quanto riguarda il futuro? I settori ai quali gli intervistati guardano con maggior favore sono la videosorveglianza pubblica, il supporto alla diagnosi medica, le polizze auto adattive e l’autenticazione facciale in ambito privato e pubblico.
Per Luca Rodolfi, Business Development Manager Artificial Intelligence & Analytics di SB Italia, Digital Innovation Company che realizza soluzioni IT all’avanguardia per le aziende che desiderano innovare, “i settori che saranno interessati maggiormente dallo sviluppo di soluzioni di AI saranno le applicazioni di analisi predittiva per il marketing e le vendite – che consentiranno un monitoraggio sempre più puntuale e preciso della clientela e delle sue abitudini di acquisto – lo sviluppo di sistemi di chatbot, sistemi conversazionali sempre più avanzati che saranno in grado di sostituire la prima linea di contatto tra azienda e clienti. Nel mondo industriale, crescerà l’attenzione per l’implementazione di sistemi di ottimizzazione della catena produttiva, come la computer vision, in grado di valutare il rispetto delle norme di sicurezza o il corretto svolgimento delle fasi produttive, mentre in ambito medico l’introduzione di sistemi di AI sempre più sofisticati supporterà il professionista sanitario nelle sue diagnosi, grazie all’utilizzo di algoritmi di classificazione automatica”.