Sottrarre 1,7 milioni di documenti alla Nsa è semplice. Basta utilizzare un comune “web crawler”, diffuso, semplice, automatizzato ed economico, e il gioco è fatto. Questo quanto emerge da una rivelazione di un funzionario dell’intelligence al New York Times, secondo il quale Edward Snowden avrebbe utilizzato una tecnologia low cost per impossessarsi di migliaia di documenti top secret.
Il tipo di software non è stato specificato dal giornale, ma pare sia simile a Googlebot, il programma creato per indicizzare nuove pagine web.
“Non crediamo che Snowden sia riuscito a scaricare così tanto materiale in una volta sola. Il software è alquanto automatizzato – ha dichiarato la fonte del quotidiano americano –. O è stato molto fortunato, o è stato un grande stratega”.
La “talpa” avrebbe sottratto i documenti all’interno della sezione della National Security Agency alle Hawaii, durante il lavoro quotidiano da contractor che svolgeva. Probabilmente se avesse tentato il “furto” dal quartier generale dell’agenzia a Fort Medow, in Maryland, sarebbe stato scoperto, come dichiarano alcuni funzionari, data la presenza di meccanismi di sicurezza all’avanguardia. Questo, però, non può essere considerato un alibi. L’Nsa ha il compito di proteggere i dati più sensibili dei computer militari e dell’intelligence dai cyber attacchi, ed il software utilizzato da Snowden per sottrarre quasi due milioni di documenti, oltre ad essere low cost, è facilmente rilevabile. O quanto meno, dovrebbe esserlo.