Nutanix, speciaslita nell’hybrid multicloud computing, è lieta di annunciare di essere stata scelta dal Ministero del Lavoro per un importante progetto di rinnovamento dell’infrastruttura IT che vede al centro le proprie soluzioni di iperconvergenza, il tutto per una maggiore flessibilità e apertura al cloud.
Il Ministero del Lavoro esercita la governance sulle politiche attive e passive del lavoro in Italia, e in particolare sullo sviluppo dell’occupazione, la tutela del lavoro e l’adeguatezza del sistema previdenziale, oltre che sulle politiche sociali, con l’obiettivo di prevenire e ridurre condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie.
Attualmente presso il Ministero operano circa 1.000 dipendenti, un numero che è cambiato, come l’organizzazione, dopo l’introduzione del Jobs Act e con la nascita delle due Agenzie autonome – Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) – anche se poste sotto la vigilanza del Dicastero.
L’infrastruttura ICT del Ministero è basata su due data center “gemelli” e intercambiabili, situati a Roma e Reggio Calabria.
E sono proprio i due data center il fulcro dell’importante progetto di rinnovamento e trasformazione digitale avviato dal Ministero del Lavoro nel 2014, poco prima della riorganizzazione portata dal Jobs Act, il cui scopo era creare un’infrastruttura moderna, flessibile ed efficiente. Sin da subito si è deciso di puntare sull’iperconvergenza e, dopo un’attenta analisi, Il Ministero non ha avuto dubbi e si è affidato a Nutanix come sottolineato da Daniele Lunetta, Dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Tra tutte le alternative quella offerta da Nutanix ci garantiva i minori costi aggiuntivi, grazie alla presenza di un hypervisor già incluso nella soluzione e alla possibilità di continuare a utilizzare anche i sistemi precedenti. Più in generale, pur avendo scelto di acquistare nuove macchine Nutanix, abbiamo riconosciuto nel software il vero valore aggiunto della loro tecnologia, un software che garantisce una gestione ottimale di tutta l’infrastruttura e che ci permette di erogare i servizi con facilità e con le giuste performance”.
E l’architettura iperconvergente si rivela ancor più strategica e resiliente quando scoppia la panedemia e lo smartworking, che già si basava su soluzioni Nutanix, viene rapidamente esteso a tutti i 1.000 dipendenti del dicastero, con tutta l’efficienza e la sicurezza necessarie.
“Siamo sempre stati un cliente molto esigente”, continua Lunetta, “e soffriamo i progetti che procedono con lentezza: costringiamo sempre i nostri partner a lavorare a ritmi serrati. Con Nutanix il problema non si è posto: da quando abbiamo ricevuto le macchine a quando i primi utenti hanno avuto a disposizione i servizi VDI sono passati solo quattro mesi”.
Il passaggio a un’infrastruttura iperconvergente ha portato dunque innumerevoli benefici, primo fra tutti la drastica diminuzione dello spazio occupato dalle macchine nei due data center, circa il 25% in meno rispetto all’architettura precedente, ma soprattutto il taglio dei costi energetici, che oggi a pieno regime può essere valutato intorno al 35%.
“Il progetto nasce dall’esigenza di rinnovare le infrastrutture”, sottolinea Lunetta, “non tanto dalla necessità di tagliare i costi. Avevamo bisogno di un’architettura più moderna e flessibile, che alla prova dei fatti si è resa indispensabile anche durante la pandemia. Ad agosto 2020, infatti, già tutti i dirigenti del Ministero potevano accedere ai loro desktop da qualsiasi luogo e device, grazie alle VDI implementate su tecnologia Nutanix”.
L’implementazione di uno smart working efficace è stato il primo passo, ma il Ministero continua a puntare sull’iperconvergenza anche per il rinnovamento dello strato di middleware (in particolare gli ambienti open data) e degli ambienti SOA (Service Oriented Architecture), che grazie alla tecnologia Nutanix Karbon, possono contare sulla containerizzazione e sullo sviluppo di microservizi.
Inoltre, il Ministero del Lavoro sta completando la containerizzazione delle applicazioni per reingegnerizzare tutti gli ambienti e alzare il livello di efficienza di tutti i servizi erogati dai due data center.
“Anche sul fronte dei big data”, conclude Lunetta, “stiamo proseguendo nella trasformazione dell’infrastruttura insieme a Nutanix. Entro la fine del 2021 tutte le attività di gestione e analisi dati saranno migrate da cloud pubblico a cloud privato su architetture iperconvergenti”.