In tema cloud ibrido, Red Hat ha annunciato Red Hat Advanced Cluster Management for Kubernetes 2.3, più recente versione dell’offerta di gestione enterprise Kubernetes dell’azienda.
Grazie alla maggiore flessibilità a livello di management e scaling di ambienti ibridi e multicloud in modo unificato e automatizzato, i team IT possono ora accelerare gestione, funzionalità di sicurezza e automazione del loro cloud ibrido con l’integrazione di Red Hat Ansible Automation Platform e Red Hat Advanced Cluster Management per un ambiente più moderno e pronto per il cloud ibrido.
Portare l’automazione negli ambienti cloud tradizionali e ibridi
Man mano che le tecnologie cloud acquistano spazio a fianco delle infrastrutture tradizionali, molte organizzazioni cercano di integrare i sistemi di networking, storage e sicurezza per ridurre al minimo la crescente complessità di gestione che è insita in strumenti, workflow e strategie spesso separati per i team IT.
In questo contesto, l’integrazione tra Red Hat Ansible Automation Platform e Red Hat Advanced Cluster Management è pensata per accelerare l’automazione e la coesione tra cluster cloud-native, macchine virtuali e infrastrutture tradizionali con strumenti e coordinamento semplificati.
Quando gli ambienti containerizzati hanno bisogno di connettersi con gli ambienti IT tradizionali, Red Hat Advanced Cluster Management può attivare automaticamente i Playbook Ansible prima o dopo le azioni chiave del ciclo di vita come la creazione di applicazioni e cluster, rendendo più facile automatizzare compiti come la configurazione del networking, la connessione delle applicazioni ai database, la costruzione di load balancer e firewall, nonché l’aggiornamento dei sistemi di ticketing IT service management (ITSM).
Con un Resource Operator per Red Hat Advanced Cluster Management, basato su Kubernetes Operator di Red Hat OpenShift, Advanced Cluster Management può ricorrere ad Ansible Automation Platform per eseguire attività in modo più efficiente al di fuori del cluster Kubernetes. Il risultato è un flusso di lavoro singolo e automatizzato per i clienti, col fine ultimo di rendere operativi gli ambienti Red Hat OpenShift insieme ai sistemi IT tradizionali.
Come Ansible Automation Platform è cresciuta, raggiungendo 7 milioni di nodi Ansible attivi ed espandendo le proprie capacità con Red Hat Insights for Ansible Automation Platform, lo stesso vale per la possibilità di espandere l’automazione a più aree di business, aiutando le organizzazioni a prepararsi meglio per il mondo dell’open hybrid cloud, dove i servizi del cloud pubblico, l’infrastruttura del cloud privato e le infrastrutture IT tradizionali si uniscono per raggiungere obiettivi di business in costante evoluzione.
Gestione flessibile e semplificata delle infrastrutture cloud-native e tradizionali
Come principale piattaforma Kubernetes enterprise del mercato, Red Hat OpenShift è un componente fondamentale per realizzare un cloud ibrido più agile. Red Hat Advanced Cluster Management consente alle organizzazioni di ottenere il massimo da queste implementazioni estendendo e scalando i cluster Red Hat OpenShift, con l’aggiunta di capacità di gestione di nuova generazione come il provisioning su cluster gestiti, on-premise e bare metal o in cloud pubblici, indipendentemente dal mix di ambienti IT.
Per le organizzazioni che cercano di ridurre la complessità di gestione pur mantenendo i vantaggi di Kubernetes enterprise, Red Hat Advanced Cluster Management 2.3 include supporto aggiuntivo per l’importazione di cluster Kubernetes gestiti per Red Hat OpenShift su AWS (ROSA), così come i cluster OpenShift su IBM Power Systems. Questo si basa sul supporto dei cluster Kubernetes gestiti per Red Hat OpenShift su IBM Cloud (ROKS), Microsoft Azure Red Hat OpenShift (ARO), Red Hat OpenShift Dedicated (OSD) e IBM system Z.
Red Hat Advanced Cluster Management 2.3, inoltre, consente il provisioning dei cluster Red Hat OpenShift on-premise su Red Hat OpenStack direttamente da Red Hat Advanced Cluster Management.
I clienti possono gestire i cluster in modo più efficace scoprendo e importando i cluster da cloud.redhat.com, attuando un procedimento utile a gestire funzioni più avanzate e a ridurre lo sforzo manuale di importare i cluster singolarmente e in aggiunta, con l’ibernazione dei cluster, possono anche programmare in modalità ibernazione i cluster che non sono in uso per preservare risorse e gestire al meglio i costi del cloud.
Infine, grazie all’integrazione di Red Hat Insights per Red Hat OpenShift, i team possono anche ottenere informazioni concrete sullo stato di salute dei loro cluster ”fleet” gestiti da Red Hat Advanced Cluster Management e intraprendere azioni proattive e di remediation seguendo le analisi fornite dalla telemetria basata su Red Hat OpenShift e sull’expertise di Red Hat.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Dave Lindquist, general manager and vice president, Software Engineering, Advanced Kubernetes Management di Red Hat: «Applicazioni e servizi cloud-native non sono un’isola. Abbiamo bisogno di incontrare le organizzazioni dove esse si trovano con l’obiettivo di colmare il divario tra infrastrutture IT tradizionali e sviluppo cloud-native, in modo che i team IT possano concentrarsi sull’innovazione piuttosto che sul far operare insieme tecnologie diverse. Red Hat è in una posizione unica per riunire queste capacità attraverso un approccio basato su GitOps, aiutando ad accelerare e scalare la modernizzazione. Ora, i clienti possono automatizzare l’intero stack dall’inizio alla fine, dal cluster alla policy e la governance, fino alla distribuzione delle applicazioni, aiutando ad eliminare i silos e a promuovere strategie di cloud ibrido nell’intera organizzazione».