E’ già disponibile la versione 4.7 di Red Hat OpenShift, la principale piattaforma Kubernetes del mercato. Progettata per semplificare e accelerare la modernizzazione delle applicazioni, questa versione di Red Hat OpenShift si basa su Kubernetes 1.20 e aiuta ad alleggerire lo sforzo dei team IT che cercano di unire applicazioni tradizionali e cloud-native. Tutte le nuove funzionalità si basano sulla piattaforma unificata che Red Hat OpenShift fornisce in ambiente open hybrid cloud.
Che si tratti di affrontare la concorrenza, di far crescere l’offerta o di rispondere alle aspettative dei consumatori, è fondamentale per le aziende avere una strategia di modernizzazione delle applicazioni. Secondo IDC, “I fornitori di servizi di modernizzazione applicativa devono capire come le organizzazioni stiano dando priorità alla modernizzazione come parte delle loro iniziative applicative, ma anche come le organizzazioni stiano adottando diverse tattiche di modernizzazione per le loro applicazioni”. Red Hat ha ben chiaro che sono poche le organizzazioni che possono permettersi di rivedere drasticamente gli investimenti IT esistenti senza subire interruzioni significative e che non esiste per le organizzazioni una strategia unica per modernizzare le applicazioni.
Red Hat OpenShift fornisce diverse funzionalità di modernizzazione e migrazione delle applicazioni per adattarsi alle specifiche esigenze aziendali. La più recente release espande gli strumenti di modernizzazione per migrare le applicazioni legacy verso nuove architetture basate su microservizi e promuove una gestione unificata per tutte le applicazioni a garanzia di efficienza operativa senza rallentare l’innovazione.
“Red Hat ha chiaro come la modernizzazione delle applicazioni presenti immense opportunità per le organizzazioni, ma aumenti anche la pressione su team IT già messi sotto stress”, spiega Ashesh Badani, senior vice president, Cloud Platforms, Red Hat. “Red Hat OpenShift 4.7 offre funzionalità che aiutano le aziende a modernizzare in più fasi, seguendo una tempistica in linea con le loro esigenze e senza interrompere i servizi esistenti. Inoltre, collegando applicazioni moderne e tradizionali, Red Hat OpenShift è in grado di fornire un’esperienza operativa e di gestione unica tra le applicazioni, indipendentemente da dove esse si trovano o dall’infrastruttura sottostante”.
“Nel mercato aerospaziale, le soluzioni IT devono essere innovative e ottimizzate per fornire rapidamente le applicazioni”, aggiunge Matt Wittstock, cloud architect, Lockheed Martin. “La collaborazione di Lockheed Martin con Red Hat si basa sul valore fondamentale della progettazione e sulla ricerca delle migliori soluzioni per modernizzare lo sviluppo applicativo. OpenShift Virtualization ci ha permesso di spostare sui container i nostri workload virtuali, dandoci la possibilità di continuare a supportarli da un’unica console di gestione con Red Hat OpenShift. Con Red Hat, siamo stati in grado di confrontarci sulle aree chiave da aggiungere o migliorare, e le nostre richieste sono state trasferite alla progettazione. Quella che abbiamo con Red Hat è una relazione particolarmente fruttuosa, che ci consente di migliorare continuamente le soluzioni applicative rivolte all’intero settore”.
Portare su Kubernetes workload tradizionali
Red Hat OpenShift 4.7 comprende la più recente versione di OpenShift Virtualization. Presentato inizialmente a luglio 2020, OpenShift Virtualization è pensato per aiutare le organizzazioni ad abbattere le barriere applicative tra l’infrastruttura tradizionale e quella cloud-native ed estendere il controllo sulle risorse distribuite. Nuove funzionalità e miglioramenti includono:
- Possibilità di importare in Red Hat OpenShift macchine virtuali esistenti
- Modelli per la creazione di VM con un solo clic
- Integrazione con Red Hat Advanced Cluster Management for Kubernetes, che fornisce policy e governance migliorate per l’implementazione delle applicazioni, comprese quelle virtuali
Inoltre, Red Hat OpenShift 4.7 espande il supporto ai Windows Containers, annunciato alla fine del 2020. Oltre al supporto di Windows Container su Amazon Web Services (AWS) e Azure, OpenShift includerà presto il supporto per Windows Containers su vSphere (previsto per il mese prossimo) utilizzando Installer Provided Infrastructure (IPI). Questo fornisce un percorso di riferimento alle organizzazioni che intendono spostare Windows Container su Red Hat OpenShift indipendentemente da dove si trovano, senza la necessità di ri-architettare completamente o scrivere nuovo codice.
Migrazione semplificata e ottimizzata su ampia scala
Migration Toolkit for Virtualization, presto disponibile come technology preview, semplifica la migrazione di macchine virtuali su ampia scala verso Red Hat OpenShift Virtualization. In questo modo, gli sviluppatori hanno la possibilità di accedere più facilmente alle macchine virtuali legacy, mentre sviluppano nuove applicazioni cloud-native.
Migration Toolkit for Virtualization può essere rapidamente implementato in un ambiente OpenShift, sfruttando il facile utilizzo di Operator disponibile su OperatorHub. Le migrazioni vengono eseguite in pochi semplici passi, fornendo inizialmente le credenziali di origine e di destinazione, poi mappando l’infrastruttura di origine e di destinazione, creando un piano operativo dettagliato e infine eseguendo la migrazione.
Migration Toolkit for Virtualization sarà generalmente disponibile nel corso di quest’anno e includerà estese funzionalità per ridurre ulteriormente i tempi di inattività, diminuire il rischio e ottimizzare il successo complessivo del progetto. Tra le funzionalità ci saranno controlli pre-migrazione per rilevare potenziali problemi di compatibilità, funzionalità avanzate di copia dei dati e capacità di automazione più spinte, per ridurre la necessità di ricorrere ad attività manuali durante la migrazione.
Sviluppo più rapido, sicuro e scalabile
Red Hat OpenShift 4.7 introduce anche la technology preview di OpenShift GitOps, fornendo un framework per le organizzazioni che intendono iniziare a operare su GitOps. Basato su Argo CD, OpenShift GitOps offre una delivery dichiarativa e continua a OpenShift integrando strumenti CI/CD tra cui OpenShift Pipelines, con i repository di codice GitHub e GitLab, per aggiornare le operazioni attraverso flussi di lavoro Git.
Erogando l’infrastruttura sotto forma di codice dall’idea alla produzione, OpenShift GitOps permette alle organizzazioni di gestire, proteggere e aggiornare le applicazioni attraverso Git, migliorando time to market, facilità degli aggiornamenti e sicurezza.