La diffusione globale del virus Covid-19 ha avuto innumerevoli risvolti sulle abitudini delle persone e in molti casi ha modificato in maniera importante anche il modo di lavorare.
La “accelerazione digitale” legata al Covid-19
Per quel che riguarda il mondo impiegatizio, quindi tutti i lavori tipicamente svolti in ufficio, questa inattesa situazione sanitaria ha creato un’improvvisa accelerazione digitale: anche le aziende più tradizionaliste e meno propense alle novità, infatti, hanno dovuto rivedere la propria operatività.
L’aspetto più rilevante corrisponde senz’altro alla diffusione dello Smart Working: tantissime persone, infatti, hanno iniziato a lavorare da remoto, concretizzando così un’innovazione che era in realtà realizzabile già da tempo, ma che faticava ad emergere, quantomeno in Italia.
In un contesto come questo, in cui si accentua l’operatività da remoto e viene meno la necessità di essere fisicamente presenti in azienda, che ruolo può avere il mondo del printing?
Sicuramente l’azione di stampare dei file, una delle più tipiche degli uffici, può ridursi, cedendo il passo ad altre modalità di gestione dei documenti; oggi il cloud, come noto, è una realtà molto diffusa che anche per via dell’affermarsi dello Smart Working è divenuta un vero punto di riferimento imprescindibile.
Il calo del settore nelle statistiche di Quocirca
A questo riguardo risulta molto interessante quanto emerso dallo studio “State of The Channel Study 2020” condotto da Quocirca, società del Regno Unito partner di numerose aziende operanti nel settore printing che aiuta le imprese clienti a crescere e innovare, anche attraverso la conduzione, appunto, di scrupolose indagini di mercato.
Lo studio in questione, i cui principali risultati sono consultabili a questo link, è stato effettuato sul campione di 205 imprese tra Regno Unito, Francia, Germania e Stati Uniti, e i dati emersi sono piuttosto netti.
Nell’anno appena conclusosi, infatti, il 53% delle imprese analizzate ha riscontrato dei cali del proprio business, inoltre il 45% dei relativi clienti ha ridotto i volumi delle stampe, dati senz’altro correlati alla situazione sanitaria che, come detto, ha costretto le aziende a rivedere radicalmente le loro modalità operative.
I dati positivi emersi da questa ricerca
Non ci sono dubbi, dunque, sul fatto che la pandemia mondiale abbia inferto un duro colpo al settore printing, tuttavia dalla stessa indagine di Quocirca emergono dei dati positivi, su tutti il fatto che il 66% delle imprese intervistate ritiene che i propri volumi di vendita riprenderanno a crescere nel corso del 2021, ovvero quando le aziende, si presume, avranno modo di riassestarsi e di far ritorno, in modo parziale o totale, all’operatività in ufficio.
Se da un lato lo Smart Working, il cloud e altre soluzioni digitali d’avanguardia rappresentano ormai dei solidi capisaldi nelle attività delle aziende, ad oggi sembra davvero difficile immaginare che l’esigenza di eseguire delle stampe venga completamente superata.
Tantissime aziende, negli ultimi mesi, si sono ingegnate per rispondere al meglio anche alle loro esigenze di stampa, un obiettivo che nella grande maggioranza dei casi non è stato oltremodo difficile dal momento che le stampanti sono dei device ormai estremamente diffusi anche a livello domestico.
Le stampe aziendali nei mesi di Smart Working
In alcuni casi le aziende che hanno richiesto delle stampe ai loro dipendenti impegnati in Smart Working hanno previsto dovuti rimborsi ai loro lavoratori, altre invece hanno preferito spedire al loro domicilio toner e altri materiali consumabili quali quelli acquistabili su e-commerce specializzati come lamiastampante.it, provvedendo con altrettanta efficienza al prelievo delle stampe eseguite per poterne disporre nella loro sede usufruendo di corrieri di società specializzate o di analoghi servizi.
Credere che le stampe in ufficio siano un qualcosa di ormai obsoleto, dunque, non corrisponde a verità: sebbene il cloud e il lavoro remoto abbiano ridimensionato il ricorso alle stampanti, la produzione di materiale cartaceo continua ad avere la sua importanza.
Sulla base di quanto emerso dalle ricerca curata da Quocirca, peraltro, quando la minaccia del Covid-19 sarà superata il settore printing recupererà una buona parte di quanto perduto in questi mesi così particolari per il mondo intero.