La pandemia ha accelerato il processo di trasformazione digitale, concentrando in pochi mesi quello che avrebbe dovuto succedere in diversi anni: il passaggio dalla presenza quotidiana dei dipendenti in ufficio al lavoro remoto. Secondo Forrester, l’aumento è stato addirittura del 300%.
Le aziende hanno attraversato il 2020 in una situazione di continua emergenza, per l’alternarsi di periodi di lockdown e normalità. Nel 2021, dovranno prepararsi a un ritorno in completa sicurezza dove la tecnologia avrà un ruolo fondamentale, e solo chi avrà investito su rete, cloud e IoT riuscirà a gestire la transizione senza problemi.
La maggior parte delle aziende, infatti, non era preparata a gestire una grande quantità di PC connessi contemporaneamente da remoto e a tempo pieno, con un rischio importante per la sicurezza dell’infrastruttura. Inoltre, questi PC sono stati connessi a reti domestiche e probabilmente utilizzati anche per attività diverse da quelle aziendali.
Le organizzazioni più lungimiranti adotteranno strategie di segmentazione della rete Zero Trust e investiranno in strumenti robusti, end-to-end, dotati di visibilità, analisi, ML/AI, sicurezza e capacità di risoluzione dei problemi integrate, in grado di offrire ai dipendenti la flessibilità di scegliere il luogo di lavoro a seconda delle loro esigenze, mantenendo inalterata l’esperienza utente.
La necessità di gestire più siti distribuiti accelererà l’adozione di soluzioni di rete gestite in cloud. Secondo IDC, l’80% delle aziende metterà in atto un meccanismo per passare a infrastrutture e applicazioni basate sul cloud con una velocità doppia rispetto al 2019. Questo, secondo Forrester, farà crescere del 30% gli investimenti su cloud, sicurezza e mobilità.
Questa crescita esponenziale si tradurrà in una maggiore complessità di gestione dell’infrastruttura, ma ML e IA – e monitoraggio in tempo reale – contribuiranno ad anticipare e risolvere i problemi della rete in modo più rapido e a fornire delle soluzioni per la configurazione e il provisioning delle funzionalità della rete, riducendo i carichi di lavoro sulle direzioni IT.
La crescita del lavoro remoto si tradurrà in un aumento delle esigenze di privacy, sicurezza e conservazione dei dati, poiché tutti quelli relativi alla rete, al traffico e agli utenti dovranno essere trattati in modo confidenziale, e in questo ambito sarà indispensabile – in Europa – garantire la conformità con il GDPR.
La connessione degli apparati alla rete avverrà, sia in azienda sia nelle abitazioni, attraverso la rete Wi-Fi, che è ormai diventata uno strumento indispensabile per la comunicazione, a livello globale, e collega 15 miliardi di unità tra PC, telefoni e altri sistemi. Secondo ABI Research, il numero degli apparati Wi-Fi venduti ogni anno passerà dai 3,3 miliardi del 2019 agli oltre 4,5 miliardi del 2024.
La nuova generazione di access point Wi-Fi 6E di classe enterprise contribuirà a questa crescita nel corso del 2021. All’inizio, saranno limitati alle reti indoor, in attesa che venga definito il coordinamento automatico delle frequenze, e avvenga il rilascio di quelle necessarie per la connettività outdoor.
Con la futura disponibilità di 1200 MHz di spettro aggiuntivo per le connessioni Wi-Fi nella banda di frequenza a 6 GHz, l’utilizzo di canali a 80 MHz diventerà più comune, e questo innescherà lo sviluppo di funzionalità per l’utilizzo di applicazioni con una maggiore esigenza di ampiezza di banda a livello Wi-Fi.
La maggiore efficienza del Wi-Fi 6E e l’arrivo degli access point 802.11ax a tripla frequenza (2.4, 5, e 6 GHz) avranno un impatto anche sulla rete cablata, in quanto gli uplink a 1 Gbps verso gli switch sul livello di accesso non saranno sufficienti e dovranno essere sostituiti con gli uplink multi-gigabit da 2,5 Gbps e superiori.
Le previsioni Anitec-Assinform per il mercato italiano parlano di una crescita complessiva del 3,4% nel 2021, legata alla ripresa dei progetti di trasformazione digitale, fino a raggiungere un valore di circa 73 miliardi di euro. In quest’ambito, l’evoluzione verso il cloud networking – che vede Extreme Networks in una posizione di leadership, secondo gli analisti di Omdia (luglio 2020) – sarà uno dei fattori determinanti per questo risultato positivo.