Iieri, 3 luglio, Eugene Kaspersky, CEO di Kaspersky e Tim Morris, Executive Director of Police Service di INTERPOL (ritratti in foto insieme) hanno firmato un accordo ufficiale in base al quale Kaspersky supporterà INTERPOL mettendo a disposizione dell’organizzazione gli esperti, la formazione e i dati di threat intelligence sulle ultime attività di criminalità informatica, rafforzando le capacità di threat hunting dell’organizzazione.
La cerimonia della firma si è svolta durante l’INTERPOL World 2019, attualmente in corso a Singapore. La cooperazione rafforza le relazioni già esistenti tra le due organizzazioni e garantisce che la condivisione di informazioni e tecnologie possa supportare INTERPOL nelle indagini relative alla criminalità informatica.
I confini del nuovo accordo
Nell’ambito del nuovo accordo, Kaspersky condividerà le informazioni ottenute attraverso le proprie indagini sulle minacce informatiche e fornirà gli strumenti necessari per sostenere la digital forensics e consolidare gli sforzi per la prevenzione dei cyber attacchi.
Non a caso, Kaspersky riconosce la natura senza confini della criminalità informatica e partecipa regolarmente a operazioni congiunte e indagini sulle minacce informatiche collaborando con la comunità globale della sicurezza informatica, le organizzazioni internazionali come INTERPOL, le agenzie di polizia e i team CERT di tutto il mondo. Primo tra i fornitori di sicurezza informatica, l’azienda ha recentemente annunciato un servizio avanzato gratuito per le forze dell’ordine volto ad accrescere la consapevolezza sui servizi Kaspersky e su come possono aiutare a combattere la criminalità informatica e le sofisticate minacce informatiche.
Come riferito al termine della cerimonia da Eugene Kaspersky, CEO di Kaspersky: «Le tecniche di attacco dei criminali informatici sono sempre più sofisticate e proprio per questo la collaborazione tra diversi ecosistemi così come la condivisione delle competenze è più che mai cruciale. Siamo entusiasti di rinnovare la partnership con INTERPOL e di consentire alle forze dell’ordine di disporre delle informazioni e delle tecnologie necessarie per combattere la criminalità informatica in tutto il mondo».