Engineering D.HUB ha ricevuto da AGID la classificazione di Cloud Service Provider (CSP) di Tipo C, trovando così un riscontro all’evoluzione della sua offerta in ottica multicloud.
Un’evoluzione che permette di definire una nuova piattaforma tecnologica gestita su cui integrare soluzioni e servizi digitali ed abilitare nuovi modelli di business per i clienti grazie a servizi cloud “su misura”, flessibili e in continua evoluzione.
L’infrastruttura di datacenter proprietari di elevata qualità, la flessibilità dell’offerta costruita in ottica open e di interoperabilità, nonché la massima sicurezza dei sistemi e delle soluzioni offerte attraverso le proprie piattaforme, hanno consentito a Engineering D.HUB di completare con successo il processo di qualificazione come CSP per erogare servizi IaaS ed abilitare al contempo anche tutto il gruppo Engineering ad erogare servizi PaaS e SaaS pubblicabili nel Catalogo dei servizi Cloud per la PA.
“Il nostro Gruppo disegna quotidianamente processi e servizi destinati a semplificare e migliorare la vita delle persone, e grazie all’esperienza maturata sulle tecnologie abilitanti e strategiche in questa trasformazione digitale, come Cloud, Edge Computing, Cybersecurity, IoT, Big Data, Artificial Intelligence e Blockchain, siamo al fianco di molte amministrazioni pubbliche centrali e locali per pensare il futuro dei cittadini – commenta Francesco Bonfiglio, CEO di Engineering D.HUB -. Engineering fonda il proprio modello di business sulla creazione di valore tangibile per il cliente, che supportiamo tramite la combinazione di software e servizi a valore aggiunto in un approccio di co-definizione degli obiettivi e modelli di business.
Il mondo IT oggi deve disegnare scenari innovativi nascondendo la complessità tecnologica e realizzandoli attraverso l’orchestrazione di servizi creati con tecnologie in continua evoluzione ed erogati da più piattaforme. È l’insieme di questi elementi che costituisce l’ecosistema delle Piattaforme Digitali, espresse nella nostra offerta, che siamo felici di vedere inseriti nel Catalogo dei Servizi Cloud per la PA per continuare a metterli a disposizione del Paese”.