Abilitare abilita la creazione di applicazioni da diversi servizi disponibili su Amazon Web Services e on-premise per facilitare la gestione e accelerare l’innovazione hybrid cloud. È quanto consente di fare Red Hat OpenShift Container Platform 3.7, la più recente versione della piattaforma Enterprise Kubernetes container application dello specialista mondiale nella fornitura di soluzioni open source per aiutare le organizzazioni IT a creare e gestire applicazioni che si avvalgono di servizi dal data center fino al public cloud.
Nello specifico, la release più recente della piattaforma Kubernetes include integrazioni native con Amazon Web Services (AWS) Service Brokers che permettono agli sviluppatori di legare i servizi a risorse AWS e on-premise per dare vita ad applicazioni moderne, fornendo al contempo una base coerente, open standard per promuovere l’evoluzione del business.
Focus sulle applicazioni hybrid cloud
Grazie all’OpenShift Service Catalog, una funzionalità pienamente supportata che permette alle organizzazioni IT di collegare qualunque applicazione che gira sulla piattaforma OpenShift a una vasta gamma di servizi, indipendentemente da dove questi ultimi operino, Red Hat OpenShift Container Platform 3.7 permette di integrare servizi e componenti diversi di risorse on-premise e cloud-based.
Sempre l’OpenShift Service Catalog permette agli utenti di cercare, provisionare e legare servizi applicativi alle applicazioni OpenShift offrendo agli amministratori un modo più sicuro e coerente di offrire i servizi agli utenti
Inoltre, sempre più spesso, le applicazioni moderne create per la trasformazione digitale si affidano a diversi componenti e microservizi loosely-coupled complicando la coerenza tra cloud provider.
Per semplificare il tutto, Red Hat OpenShift Container Platform riunisce sviluppatori e IT operation su un’unica piattaforma per creare, implementare e gestire le applicazioni in modo coerente su infrastrutture hybrid cloud.
Questo dovrebbe aiutare le aziende a ottenere maggiore valore attraverso l’uso di applicazioni moderne e tradizionali con cicli di sviluppo ridotti e maggiori efficienze.
La piattaforma nasce dall’innovazione open source e si basa su standard di mercato, compresi Red Hat Enterprise Linux e Kubernetes.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Ashesh Badani, vice president e general manager, OpenShift, Red Hat: «Red Hat OpenShift Container Platform 3.7 offre alle organizzazioni IT un accesso ibrido ai servizi attraverso il suo service catalog, abilitando gli sviluppatori a trovare e legare più facilmente i servizi necessari per le loro applicazioni business-critical, indipendentemente da dove questi risiedano, e integrandoli con AWS per semplificare ulteriormente sviluppo e deployment cloud-native».
Da parte sua, Matt Yanchyshyn, director, Partner Solution Architecture, Amazon Web Services, ha sottolineato come «Configurare e implementare in modo semplice una gamma di servizi AWS dall’interno di OpenShift permetterà ai clienti di trarre vantaggio dall’innovazione AWS, sia on-premise che nel cloud».
Red Hat OpenShift Container Platform 3.7 verrà commercializzata con OpenShift Template Broker, che trasforma qualunque OpenShift Template in un servizio per gli sviluppatori di applicazioni che usano OpenShift. OpenShift Templates sono liste di oggetti OpenShift che possono essere utilizzati all’interno di determinati parametri, facilitando l’implementazione di applicazioni composite riutilizzabili composte da microservizi.
Red Hat OpenShift Container Platform 3.7 contiene anche OpenShift Ansible Broker per il provisioning e la gestione di servizi attraverso OpenShift Service Catalog utilizzando Ansible per definire gli OpenShift Service. OpenShift Ansible Broker consente il provisioning di servizi sia sulla piattaforma OpenShift che non, semplificando e automatizzando workflow complessi composti da diversi servizi e applicazioni su risorse on-premise e cloud-based.
Gli utenti interessati possono scaricare gratuitamente il White Paper Red Hat “Rinnova la distribuzione delle applicazioni grazie alle piattaforme containerizzate” cliccando QUI.