Come evidenziato dagli ultimi episodi di infezione su larga scala, l’installazione degli aggiornamenti dei software, magari attraverso patching automatizzati, è un tassello essenziale per mitigare i rischi dovuti allo sfruttamento di vulnerabilità di sistemi operativi e delle applicazioni potenzialmente accessibili agli aggressori.
La gestione semplificata degli aggiornamenti porta la tutela contro il furto di dati a un livello superiore, fornendo alle società un valido aiuto anche in termini di compliance con il GDPR.
Come sottolineato da G Data, le nuove normative riguardano tutte le aziende che raccolgono e trattano dati personali, ad esempio attraverso il proprio database clienti. Queste aziende, indipendentemente dalla dimensione, devono garantire una protezione completa di tutte le informazioni sensibili attraverso tecnologie “allo stato dell’arte”, pena il dover far fronte a rigide sanzioni economiche. Chi impiega software obsoleti o non aggiorna i sistemi si pone in una situazione che può potenzialmente favorire gli attacchi informatici e corre il rischio di essere multato nel caso di una violazione dei dati.
I passi da compiere per garantire la tutela dei dati
L’elaborazione di regole di conformità obbligatorie in merito al trattamento dei dati sensibili è uno dei passi necessari per garantirne la tutela. Un’altra componente importante è assicurarsi che l’infrastruttura It sia dotata di una protezione completa contro la perdita dei dati e attacchi cyber. Proprio in questo contesto si collocano le soluzioni per la gestione del processo di patching dei sistemi. Queste consentono di installare repentinamente sulla rete gli aggiornamenti forniti dai produttori del software in uso.
Attraverso una soluzione per la gestione delle patch si affronta, infatti, in modo efficace la pletora di aggiornamenti dei sistemi operativi o delle applicazioni forniti dai vendor.