Una nuova divisione dedicata allo sviluppo di idee e progetti innovativi con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale dei clienti. L’ha messa a punto VEM sistemi che ha annunciato la nascita della Direzione Innovazione e la contestuale nomina di Marco Bubani a Direttore della nuova business unit.
In questo ruolo il manager guiderà Direzione Innovazione, realtà nata anche per tornare a dare all’anima innovativa di VEM sistemi un ruolo di primo piano, che ne riconoscesse la rilevanza e ne arricchisse gli ambiti.
Sul mercato da 31 anni, la società punta ora a offrire al mercato le soluzioni tecnologiche più innovative, con un continuo focus sul valore distintivo portato ai clienti e sul mercato.
Come riferito in una nota ufficiale dallo stesso Bubani: «Abbiamo investito per distogliere dall’operatività contingente alcuni colleghi in modo da poter prenderci il “lusso” di pensare, immaginare, creare per ridare all’azienda i frutti delle nuove idee sotto forma di soluzioni appetibili per il mercato. La scintilla creativa è solo l’inizio del nostro lavoro, certamente la parte più stimolante, ma nella strada per l’innovazione che abbiamo scelto di percorrere rimaniamo con i piedi per terra: le idee che sviluppiamo le incanaliamo in un processo organizzativo verso alcune macro-direttrici che abbiamo individuato, selezionando le idee giuste e preparandole all’immissione sul mercato».
Se la manifattura è al centro dei progetti innovativi
Le macro aree in cui opera la neonata Direzione Innovazione sono state individuate tra quelle che meglio interpretano le necessità di trasformazione digitale, e di innovazione, del settore manifatturiero del nostro Paese, dove opera la maggior parte dei clienti di VEM: dai progetti di IoT nell’Industry 4.0 all’IoT nella gestione degli edifici, per arrivare all’intelligenza artificiale e al machine learning, visti come abilitatori dei processi e strumenti in grado di moltiplicare il valore di quella gigantesca mole di dati resa disponibile nel mondo degli oggetti connessi, senza dimenticare i Big data, il trasporto dei dati e le reti, fisiche o virtuali che, come il cloud, rimangono il core business, la spina dorsale su cui l’innovazione diventa tecnologia, tutto trasversalmente supportato e abilitato dalla security.