A cura di Trend Micro
L’impatto di WannaCry può essere pervasivo e distruttivo, ma c’è un interruttore di emergenza nel ransomware che se utilizzato correttamente evita la sua diffusione. Come comportarsi?
Le macchine in sleep mode non sono infette, ma hanno bisogno di una patch immediata
In base alle nostre simulazioni e analisi su WannaCry, l’attacco non ha successo se le machine sono in sleep mode, anche se il Transmission Control Protocol (TCP) port 445 è aperto e senza patch. Parte dell’attacco di WannaCry si basa sul connettersi e infettare altre macchine. Se il ransomware prova a connettersi a una macchina in sleep mode riceve un “socket error” e non riesce ad accedere. Di conseguenza il malware si sposta verso l’IP successivo.
Questo dà ai responsabili IT una finestra temporale per agire. Possono infatti mitigare e prevenire l’attacco patchando immediatamente la vulnerabilità.
Cosa succede quando si “sveglia” la macchina”?
WannaCry scansiona la LAN del sistema allo stadio iniziale dell’infezione e numera tutti gli IP. Nel caso la LAN della macchina infetta sia già stata numerata e una macchina vulnerabile nella rete sia in sleep mode, viene saltata dal ransomware. Per questo, quando un utente sveglia una macchina non infetta all’interno della rete infetta, questa non viene infettata. Questa è un’opportunità che concede al responsabile IT il tempo per apportare le patch necessarie e aggiornare il sistema.
Riavviando la macchina infettata inizialmente invece, si fa ripartire la scansione LAN. Fortunatamente però, WannaCry ha un “interruttore di emergenza”. Parte della routine di infezione di WannaCry consiste nel mandare una richiesta che controlla l’ URL/domain. Se la richiesta torna indietro mostrando che l’URL è vivo oppure online, attiverà l’interruttore di emergenza suggerendo a WannaCry di uscire dal sistema e non propagarsi o crittografare. Così, anche se la macchina infetta si riavvia, questo interruttore bloccherà il ransomware. In ogni caso i responsabili IT devono provvedere a patchare e aggiornare il sistema.
E se WannaCry è già nel sistema?
Nel caso mssecvc.exe, uno dei componenti principali di WannaCry, sia già nel sistema, l’interruttore di emergenza impedirà che la componente crittografata di WannaCry venga lasciata cadere nella macchina vulnerabile. Il responsabile IT deve reagire e rimediare, in particolare aggiornando e patchando il sistema.