Google lancia la versione beta pubblica di Cloud Spanner, un servizio di database relazione distribuito a livello globale che permette ai clienti di avere sia transazioni ACID sia semantica SQL, senza rinunciare alla scalabilità orizzontale e all’elevata disponibilità.
Quando si creano applicazioni cloud, gli amministratori e gli sviluppatori di database sono costretti a scegliere tra i database tradizionali, che garantiscono la coerenza delle transazioni, o tra database NoSQL, che offrono scalabilità orizzontale e la distribuzione dei dati. Cloud Spanner rompe questa dicotomia, offrendo entrambe queste importanti funzioni in un unico servizio, completamente gestito.
Google Spanner completa il portafoglio di servizi di database su GCP, insieme a Cloud SQL, Cloud Datastore e Cloud Bigtable.
Con Cloud Spanner, il database aumenta o diminuisce le proprie dimensioni a seconda delle necessità, e i costi sono basati sul consumo effettivo. È dotato di un modello di costi semplice che fa pagare per le node hours calcolate, per l’effettivo consumo di storage (senza pre-provisioning) e per l’accesso alla rete esterna.
Cloud Spanner rende semplice lo sviluppo delle applicazioni grazie agli strumenti standard e linguaggi in un database relazionale e familiare. E’ l’ideale per i carichi di lavoro operativi supportati da database relazionali tradizionali, come la gestione delle scorte, le transazioni finanziarie e di sistemi di controllo, che stanno superando questi sistemi. Supporta le transazioni distribuite, schemi e istruzioni DDL, query SQL e driver JDBC e fornisce archivi client per i linguaggi più popolari, tra cui Java, Go, Python e Node.js.