Si è conclusa a fine gennaio l’operazione di acquisizione di Landesk da parte di Clarlake Capital Group, che assieme alla partecipata Heat ha creato un nuovo brand: Ivanti, un fornitore di soluzioni integrate che permettono alle organizzazioni It sia di rispondere ai requisiti degli utenti in rapida evoluzione, sia di garantire la protezione di asset e dati business-critical. Un gruppo in grado di risolvere l’intero spettro delle esigenze di gestione dell’IT, attivo su oltre 22.000 clienti e presente a livello globale con 36 uffici e 1.600 dipendenti. Una sorta di startup ma che può contare su 30 anni di esperienza, come l’ha definita Andy Baldin, Vice President EMEA.
La nuova società nasce anche per adeguarsi a uno scenario in continua evoluzione, che vede l’endpoint diventare sempre più complesso – in seguito a fenomeni come l’esplosione della mobility e dell’IoT – perché va reso sicuro, flessibile e accessibile ovunque. La sicurezza sta diventando sempre più importante: molte organizzazioni stanno inserendo figure dedicate alla security, anche se esiste ancora un enorme gap in termini di capabilites, ma soprattutto, sottolinea Baldin “è fondamentale far capire che l’It e la sicurezza devono andare di pari passo. Le It operations e le security operations devono lavorare insieme in un singolo ambiente, per soddisfare insieme in requisiti di flessibilità e di sicurezza che diventano sempre più stringenti”.
Per fare questo Ivanti fornisce un digital workplace sicuro ed automatizzato, che consenta di mantenere la sicurezza ovunque si lavori mantenendo performance elevate. Punti forti della proposizione della società sono tre aree specifiche che portano valore aggiunto ai clienti: “Solo Ivanti abilita le organizzazioni ad operazioni di DISCOVER di tutti gli asset It presenti sul network. Noi diamo dashboards e analytics per aiutare a FORNIRE INSIGHTS sullo stato dell’ambiente infrastrutturale e abilitiamo poi l’It ad AGIRE sulla base di questi. Possiamo anticipare e prevenire potenziali problemi perché le analisi della rete sono trattate con un’unica soluzione che fa tutto questo: scopre cosa è successo, analizza e vede dove agire e agisce”. Un’offerta disponibile attualmente sia onpremise che in cloud, ma con l’obiettivo di diventare sempre di più una Cloud Company.
Come si declina più in dettaglio l’offerta di Ivanti lo spiega Aldo Rimondo, Country Manager di Ivanti per l’Italia, che sottolinea soprattutto le esigenze di semplificazione e la necessità di bilanciamento tra la libertà dell’utente e la necessità di controllo e gestione che deve tutelare l’It Manager.
L’offerta di Ivanti copre quattro aree principali: la gestione unificata dell’endpoint, la sicurezza dell’endpoint, l’It asset management e l’It service management.
Lato gestione unificata dell’endpoint Ivanti eredita l’abilità storica di Landesk, mentre in relazione alla sicurezza si parla di whitelisting (dove è stato introdotto il concetto di whitelisting dell’owner), best practices, patch e controllo dei privilegi dell’amministratore.
Le aree dell’It Asset Management e dell’It Service Management sono quelle dove i clienti sono più focalizzati. Per il primo Ivanti mette a disposizione delle aziende “sistemi di asset intelligenti per il management e l’extraction”, mentre il secondo si traduce nell’erogazione “di servizi professionali tramite processi standard in grado di applicare criteri di automazione e self-service”.