HP torna alle origini e al suo DNA votato all’innovazione tecnologica e alla semplificazione. In un’epoca dove l’evoluzione tecnologica si fa sempre più dirompente e non prosegue in maniera lineare la ricetta della società è quella di tornare ad innovare dal punto di vista del prodotto con una specializzazione e focalizzazione precisa su aree distinte.
Nasce da qui l’annuncio di novembre relativo alla nascita di una nuova società, un vero e proprio spin & merge relativo alla parte servizi di HPE, cui seguirà ad agosto anche uno spin-off della parte software, ceduta a MicroFocus.
“Il nuovo gruppo dedicato ai servizi farà all’incirca quello che fa Accenture – spiega Stefano Venturi, Vice Presidente, Amministratore Delegato Gruppo Hewlett Packard Enterprise in Italia – ma con una maggiore focalizzazione sul public sector. Sarà un pure player di servizi. L’intera operazione cuberà 8 miliardi di dollari, di cui 1,5 resterà nelle casse di HPE, mentre il restante verrà reso agli azionisti, nell’ottica di una vera public company quale siamo. A livello di personale 100.000 resteranno in capo ad HPE mentre 150.000 saranno assorbiti nella nuova società”.
La separazione si concluderà a livello mondiale a marzo 2017 e attraverserà varie ondate a livello dei singoli paesi. La nuova società sarà operativa a partire dal 1°aprile 2017.
“La decisione – chiarisce bene Venturi – non arriva per liberarsi di una zavorra. Anzi, abbiamo molto lavorato per risanare tutte le business unit e portarle ad essere competitive sul mercato e profittevoli. Quello che c’è dietro è una decisione strategica. Dopo l’esplosione del world wide web prima e dei social network e della mobility poi adesso ci troviamo in una nuova fase rivoluzionaria: è il momento dell’IoT, dei Big Data & Analytics e del Cloud. Oggi si va sempre di più nella direzione di un mondo ibrido con spaventose necessità di elaborazione dei dati ad un basso costo. E quello che abbiamo visto è che ogni volta che c’è un’accelerazione tecnologica vince chi si specializza”.
La nuova strategia di HPE, con l’intento di tornare alle origini con nuovi prodotti all’avanguardia, comincia già a disegnarsi con gli annunci di Discover 2016, che comprendono il lancio del primo prototipo di The Machine, nuove tecnologie componibili abilitanti per l’hybrid It, novità in ambito data center all flash e IoT.
A sorprendere è stato soprattutto The Machine, una nuova architettura rivoluzionaria con capacità di calcolo estremamente avanzate rispetto a quelle tradizionali che garantiscono modelli di simulazione molto più complessi in tempo reale e modelli di previsione in termini statistici molto più rapidi, vicino al real time per prendere decisioni e risolvere i problemi in maniera veloce.
The Machine rende protagonista la tecnologia Memory-Driven Computing, un concetto che mette al centro della piattaforma informatica la memoria anziché la potenza di calcolo per ottenere incrementi di prestazioni ed efficienza attualmente impossibili da raggiungere.
Nel corso della fase progettuale del prototipo le simulazioni hanno stimato che la velocità di questa architettura potrebbe migliorare le attuali capacità computazionali di svariati ordini di grandezza. La società ha fatto girare nuovi tool di programmazione software su prodotti esistenti dimostrando tempi di esecuzione fino a 8.000 volte più veloci su una
varietà di carichi elaborativi.
L’idea di HPE è quella di rendere sempre più semplice il modello ibrido focalizzandosi su soluzioni abilitanti questo modello partendo da HPE OneView, HPE HyperConverged 380, Synergy e HPE Helion CloudSystem 10.
Per finire HPE ha presentato un programma per velocizzare le capacità di adozione della tecnologia all flash in ambito data center e nuovi servizi per l’IoT.