In un mondo sempre più veloce nel quale tutto si sta trasformando, la gestione dei Big Data, combinata con l’avvento dell’Internet of Things e la potenza computazionale offerta dal Cloud, rappresenta il fattore fondamentale su cui le aziende devono porre le basi per avere successo.
“Soltanto le organizzazioni che sapranno intrepretare al meglio e sfruttare i vantaggi di tali tecnologie avranno i “superpoteri” per erodere consistenti quote di mercato rispetto ai concorrenti: questo grazie all’elevata efficienza e al time to market ridotto da essi garantiti – ha dichiarato Stefano Venturi, Corporate Vice President e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia. – Non “vince” più quindi l’azienda maggiormente strutturata, ma quella più flessibile, poichè si adatta meglio alle richieste esterne ed è in grado di anticipare i trend. Solo così le realtà di oggi potranno inoltre competere con l’arrivo di nuove organizzazioni digitali che nascono quasi dal nulla in quel fenomeno chiamato economia delle idee”.
Ed è in questo contesto che si inserisce HPE, nata lo scorso anno dallo split da HP in due entità indipendenti con l’obiettivo di guidare le imprese nel viaggio verso il futuro. E per farlo l’azienda americana ha reso disponibile Synergy, innovativa piattaforma in grado di garantire da un lato l’agilità richiesta dal business e dall’altro un elevato livello di resilienza, oltre che abbracciare l’hybrid cloud.
“Con Synergy nasce una nuova classe infrastrutturale merceologica: non si tratta infatti di un refresh di qualcosa di già esistente, ma della prima infrastruttura componibile disponibile sul mercato. – ha spiegato Fabio Tognon, Country Manager Divisione Server di Hewlett Packard Enterprise Italia.- Synergy è in grado di annullare la distanza tra le applicazioni tradizionali legacy e le nuove applicazioni come devops e quelle legate al mondo mobile”.
La piattaforma, nata da elevati investimenti tecnologici e ingegneristici grazie anche ad un sistema di collaborazione e partnership molto denso, può essere considerata come un vero e proprio abilitatore di business poiché permette di ridurre il sovraccarico di traffico sui data center e di abbassare i costi di infrastruttura. Si evidenzia infatti un risparmio del 60% dell’overprovisioning e di conseguenza una riduzione dei capex upront del 17% e del 30% per i capex ongoing. Un altro elemento interessante della piattaforma è quello di essere il 100% programmabile dagli sviluppatori che possono così godere dell’esperienza tipica del public cloud e della sicurezza dei dati on premise.
Nasce così il termine Infrastructure as a code poiché la piattaforma consente a qualsiasi azienda di disporre delle risorse IT in base alle esigenze, il tutto in breve tempo, anzichè settimane come in passato. Un API unificato con strumenti potenti provenienti dall’ecosistema dei partner HPE, combinato con un’intelligenza software-defined, garantisce la giusta combinazione di elaborazione, storage e struttura.
“Synergy è stata realizzata per ridurre i silos aziendali poiché unisce di fatto l’IT tradizionale con il nuovo IT e garantisce quella velocità richiesta dal mercato – ha concluso Tognon.
La soluzione, che sarà disponibile a partire dalla fine del 2016, è rivolta ai clienti Enterprise, ma per le sue caratteristiche si presta anche alle esigenze delle pmi italiane.