CA Technologies ha inoltrato al Ministero statunitense del Commercio l’autocertificazione per l’EU-US Privacy Shield, attraverso la quale potrà eseguire dei trasferimenti di dati fra le due sponde dell’Atlantico secondo quanto previsto dal Privacy Shield, in aggiunta agli altri meccanismi giuridici già esistenti.
I trasferimenti internazionali di dati svolgono un ruolo cruciale nell’odierna economia delle applicazioni. “L’innovazione e i dati non conoscono frontiere. Con l’avvento dell’Internet of Things (IoT) e di altre innovazioni dal forte impatto sulle comunicazioni, i clienti avvertono la necessità di trasferire giornalmente grandi quantità di dati – ha dichiarato Otto Berkes, Chief Technology Officer di CA Technologies -. Una componente essenziale è la fiducia fra fornitori dei servizi tecnologici, clienti e autorità. Per l’innovazione è cruciale disporre di certezza del diritto e di un impianto normativo stabile”.
Nell’ambito del diritto comunitario europeo esistono attualmente diversi meccanismi che regolano il trasferimento dei dati al di fuori della UE. Uno di questi meccanismi, le Binding Corporate Rules (BCR), necessita di solidi controlli e minuziose procedure interne – ecco perché CA Technologies è una delle poche società in ambito tecnologico ad averle sviluppate. “Serve anche a garantire ai clienti l’applicazione di standard molto rigorosi ai loro dati”, ha affermato Michael Bisignano, General Counsel di CA Technologies.
“Non si possono escludere eventuali impugnazioni contro l’impianto giuridico del Privacy Shield – ha aggiunto Bisignano -. Mentre altre organizzazioni potrebbero decidere di temporeggiare finché non vi siano maggiori certezze, noi siamo convinti d’aver fatto bene a investire sin da subito nel Privacy Shield. Questa nostra adesione è il modo migliore per dimostrare l’impegno da noi assunto per la tutela dei dati dei clienti e per un’atmosfera di maggior fiducia fra le parti interessate”.