Trasferire il business aziendale da ambienti on premis al cloud facilmente e nel più breve tempo possibile. Questo l’obiettivo che ha portato all’alleanza tra VMware e IBM, due realtà che contano già una base di oltre 500 clienti comuni.
Nello specifico è stata avviata l’integrazione di VMware Cloud Foundation in IBM Cloud, consentendo così alle imprese di spostare le applicazioni sulla nuvola senza incorrere nei costi e nei rischi legati alla riorganizzazione delle operation, alla riprogettazione delle applicazioni e alla sicurezza.
“Le imprese hanno ora la possibilità di sfruttare i vantaggi del cloud ibrido, riducendo così gli investimenti in infrastruttura legacy e al tempo stesso avere un’elevata scalabilità in base alle proprie esigenze di business, pagando quanto si consuma in modalità as-a-service – ha spiegato Alberto Bullani, regional manager di VMware Italia . A questo si aggiunge la mancanza di preoccupazione nel dover gestire i diversi sistemi hardware, nella loro manutenzione e aggiornamento”.
A seguito dell’accordo, le applicazioni e i dati vengono dislocati in uno dei 48 data center di proprietà di IBM che nel frattempo sta formando circa 4.000 professionisti nell’offrire ai propri clienti soluzioni VMware.
“Ci si sta spostando verso un concetto di cloud liquido che permette di garantire capacità computazionale in tutto il globo, a costi certi e granulari senza compromettere e ridurre la connettività aziendale – ha spiegato Maurizio Ragusa, Director Cloud di IBM Italia – E’ assicurata inoltre la sicurezza grazie anche a sistemi di disaster recovery e backup. A tutto ciò si deve aggiungere la sua versatilità in operazioni di consolidation di data center in caso di acquisizioni o fusioni tra aziende, nella migrazione di data center al cloud e nella possibilità di avere un’infrastruttura per eseguire dei test”.
Ad oggi oltre 500 clienti comuni tra VMware e IBM hanno iniziato a a trasferire i propri ambienti VMware nel cloud IBM. Tra questi Marriott International, Clarient Global LLC e Monitise.