“Is Nato ready to cross the rubicon on Cyber Defence?” è l’ultimo report elaborato dai ricercatori del Nato Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence, il centro Nato per la difesa dagli attacchi informatici situato in Estonia, dal quale emerge la necessità per i Paesi membri della Nato di adattarsi alla nuova realtà dove le forze armate diventano sempre più dipendenti e legate alle tecnologie dell’informazione. Va superata la difficoltà principale che consiste nella mentalità puramente difensiva per quanto attiene alle attività nel cyber spazio per abbracciarne una più offensiva e determinata. Come deve agire quindi la Nato? Il report individua tre percorsi.
Innanzitutto l’Alleanza Atlantica si dovrebbe impegnare per riconoscere il cyber spazio come dominio per le operazioni militari.
Occorrerebbe poi fare un distinguo tra la politica e le azioni informatiche da mettere in atto in tempo di pace e quelle da riservare ai tempi di guerra.
Infine la Nato dovrebbe sviluppare una dottrina e delle procedure che le permettano di fare ricorso alle capacità informatiche così come vengono impiegate le capacità militari operative convenzionali.