Il Cloud è il trend numero uno del momento, una tendenza tecnologica che non è assolutamente passeggera, ma che è qui per restare a lungo. Con i primi sei mesi del 2015 ormai alle spalle, abbiamo sentito Alfonso Correale, Managing Client Partner Italy di Verizon, che fa il punto sullo stato di adozione della “nuvola” nelle aziende e si lancia in previsioni future sul settore.
Qual è lo stato attuale di adozione del cloud nelle aziende?
I servizi di cloud enterprise si sono evoluti, passando dalla semplice esecuzione di workload in ambiente cloud all’offerta di un approccio cloud-first per tutti i nuovi workload delle aziende. Il report Verizon State of the Market: Enterprise Cloud 2014 ha rivelato che il 65% delle aziende sta attualmente utilizzando servizi di cloud computing e che il 71% delle aziende preveda l’intenzione di implementare il cloud entro il 2017 per applicazioni rivolte all’esterno.
Grazie all’evoluzione delle infrastrutture tecnologiche del cloud, oggi possiamo parlare di piattaforma di delivery per le applicazioni che gestiscono i workload, come lo streaming video e big data, che ha radicalmente ridefinito l’importanza dell’IT nelle grandi organizzazioni. Questa crescita tecnologica sta positivamente influenzando le modalità con cui i responsabili IT delle imprese collaborano con le diverse linee di business e come affrontano le loro decisioni di acquisto relative al cloud. Le organizzazioni stanno adottando sempre più frequentemente un approccio al cloud pianificato sul ciclo di vita dell’applicazione, consapevoli delle peculiarità e del percorso di migrazione al cloud specifico per ciascuna di esse.
Come si sta evolvendo il mercato del cloud computing?
Il mercato sta diventando sempre più frammentato nella misura in cui l’industria prende coscienza del fatto che non ci possa essere una soluzione valida per tutti. Stiamo assistendo a una crescita significativa nello spazio enterprise, lavorando con le aziende che hanno bisogno di workload sicuri, prestazioni prevedibili e supporto per applicazioni mission-critical. Sempre più spesso, le aziende stanno valutando servizi cloud in base alle prestazioni offerte, considerate un fattore chiave di differenziazione, più che in base agli aspetti tecnici dell’infrastruttura, come invece avveniva principalmente negli anni precedenti.
Mentre le aziende continuano a sfruttare il cloud per le applicazioni di nicchia, le organizzazioni più grandi e strutturate stanno cercando di migrare sempre più applicazioni business-centric nel cloud. Questo approccio richiede la progettazione di applicazioni cloud-based in grado di adattarsi specificamente a ciascun workload – tenendo conto delle caratteristiche geografiche, di sicurezza e networking, delle aspettative di gestione del servizio e della capacità di implementare in tempi brevi soluzioni per soddisfare le esigenze di business in rapida evoluzione. Come risultato, l’obiettivo principale per il resto del 2015 sarà la creazione di spazi cloud individuali che rispondano alle singole esigenze di uno specifico workload. Stiamo già lavorando con le aziende in questo senso, contribuendo ad allineare direttamente le capacità della loro infrastruttura cloud ai relativi servizi, come le attività di management e onboarding, per ciascun workload.
Qual è il più grande cambiamento che sta caratterizzando questo 2015? Il dibattito pubblico contro privato è ancora attuale?
Quest’anno vediamo una maturazione dell’approccio al cloud di molte aziende che stanno adottando la versione 2.0 dei cloud workload. Questo prova che i clienti hanno una maggiore conoscenza del mercato e di ciò che viene offerto, aumentando in tal modo le aspettative nei confronti dei provider di servizi cloud. Inoltre, questo dimostra che le aziende sono alla ricerca di una combinazione di offerte di cloud privato e pubblico, adattabili alle loro esigenze specifiche di workload. L’approccio ibrido è la chiave per le imprese che cercano di aumentare i loro workload in ambiente cloud.
Le imprese sono ora concentrate sulla creazione di ambienti cloud workload-focused in grado di soddisfare i requisiti organizzativi attraverso un allineamento degli obiettivi IT con le strategie di business. Ci aspettiamo che questa tendenza possa addirittura crescere da qui alla fine del 2015, e oltre. La chiave del successo è la creazione di una soluzione su misura che tenga conto dei requisiti di sicurezza, agilità, flessibilità e la scalabilità di ogni workload. Questa capacità di analizzare in modo olistico un imperativo di business e di trovare una soluzione corrispondente confuta qualunque discussione sul tema di cloud pubblico vs. privato o ibrido. L’obiettivo diventa giustamente quello di identificare quale tipologia di cloud supporta meglio un determinato workload aziendale, fornendo il giusto bilanciamento tra networking, sicurezza, flessibilità e costi, per supportare il business globale e raggiungere gli obiettivi.
Quali sono le soluzioni cloud che le imprese dovrebbero prendere in considerazione per il prossimo anno?
Ci sarà una maggiore attenzione sugli elementi tecnologici fondamentali che supportano l’Internet of Things – cloud, rete e sicurezza. Secondo il report “State of the Market: The Internet of Things 2015” pubblicato da Verizon nel mese di febbraio, nel 2014 ci sono state circa 1,2 miliardi di connessioni IoT business-to-business – in crescita rispetto al traguardo leggermente inferiore al miliardo raggiunto nel 2011. Questo dato è destinato a crescere fino a superare i 5 miliardi nei prossimi cinque anni.
La rete e il cloud computing sono il cuore dell’Internet of Things, oltre a rappresentare la metà degli elementi chiave che rendono possibile l’IoT (sicurezza e infrastruttura sono i restanti due). Ciò non sorprende, se si considera che l’IoT necessita di connessioni di rete flessibili e affidabili (wireless o wired) per spostare tutti i dati e le informazioni raccolte dai dispositivi in un hub centrale di elaborazione, senza la necessità dell’intervento umano. Allo stesso modo, il cloud computing offre la flessibilità, la scalabilità e la sicurezza indispensabili per ospitare le applicazioni e memorizzare i dati.