Il tasso di disoccupazione giovanile è alle stelle – si attesta attorno al 44,2% – ma con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati e l’affermazione del mercato digitale dovrebbero aprirsi delle nuove e interessanti opportunità per i ragazzi italiani alla ricerca di un’occupazione. La Cgia di Mestre ha infatti rilevato che già nei primi sei mesi del 2015 il settore informatico e quello delle tlc hanno fatto segnare un +53,7% di assunzioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non finisce qui… perché sarebbero oltre 29.000 i posti di lavoro che, solamente nel primo trimestre, le aziende hanno messo a disposizione, ma che nessuno ha ancora cercato.
Se è quindi assodato che nei macrosettori dell’ It e nella data protection i presupposti per crearsi un mestiere ci sono davvero, ciò che non è ancora chiaro è invece quali siano effettivamente le figure più ricercate e quali competenze occorrano, che titoli di studio le aziende prediligono, e a che livello bisogna conoscere l’inglese per avere maggiori opportunità di essere assunti.
“Sapere che il nuovo Regolamento Privacy UE porterà decine di migliaia di posti di lavoro è confortante ma non è sufficiente, perché molto spesso domanda ed offerta non riescono ad incrociarsi. Abbiamo perciò costituito uno specifico gruppo di lavoro in seno a Federprivacy ed avviato uno studio per determinare esattamente quali sono le figure e le competenze di cui il mercato realmente necessita – spiega Nicola Bernardi, presidente dell’associazione di riferimento dei privacy officer in Italia -. Per avere le risposte che servono a chi deve orientarsi obiettivamente per trovare lavoro, ci siamo rivolti direttamente ai manager delle più importanti aziende italiane e ad altri esperti di settore”.
Lo studio in questione, denominato “I profili professionali sulla privacy e il nuovo Regolamento Europeo”, è online sul sito di Federprivacy, e prevede un campionamento di oltre 1.000 aziende italiane interessate ad avere specialisti della protezione dei dati nel proprio organico. I risultati saranno presentati ed analizzati il prossimo 21 ottobre a Roma al 5° Privacy Day Forum. In tale occasione, si svolgerà la prima riunione ufficiale del gruppo di lavoro di Federprivacy per le professioni, che opererà anche per dare i propri contributi ai tavoli di UNI, presso cui è stato avviato di recente un progetto di norma nazionale sui profili professionali della privacy. Il report della ricerca sarà messo a disposizione anche del Garante della Privacy per dare un quadro generale sulle potenzialità occupazionali del settore.