Nessuno sfugge dalle grinfie dell’ormai famigerata NSA, la National Security Agency statunitense. Dopo le rivelazioni sulla Francia è ora il turno della Germania.
Le rivelazioni, pubblicate stamattina su Wikileaks, emergono ancora una volta dall’archivio di Edward Snowden, secondo le quali sono almeno 69 i funzionari governativi tedeschi intercettati, tra cui figurano personalità di spicco del Ministero delle Finanze, dell’Agricoltura e dell’Economia.
Al centro delle intercettazioni soprattutto conversazioni con oggetto la politica monetaria e commerciale degli alleati, ma anche una telefonata di Angela Merkel risalente al 2011 sulla crisi greca.
Nell’intercettazione ci sono tutti i dettagli su come il governo tedesco fosse intenzionato ad affrontare la crisi ellenica a livello finanziario europeo. In una registrazione la Cancelliera racconta al suo assistente “le sue opinioni sulle soluzioni per la crisi finanziaria greca e il suo disaccordo con i membri del Gabinetto, come il ministro delle finanze Wolfgang Shauble, in materia di politica”.
Ma non c’è solo la cancelliera tedesca nel mirino dell’NSA perché le intercettazioni, secondo Wikileaks, risalirebbero già alla presidenza Clinton. Nella lista degli spiati troviamo Oskar Lafontaine, ministro delle finanze tedesco dal 1998 al 1999, Werner Müller, ministro federale tedesco per l’Economia 1998-2002; Barbara Hendricks, ex Segretario di Stato presso il Ministero federale delle finanze e Ministro federale per l’Ambiente; Ida-Maria Aschenbrenner, capo ufficio del ministro delle Finanze Theo Waigel dal 1989 al 1998.
Queste rivelazioni, come prevedibile, non sono piaciute a Berlino, tanto che il capo della cancelleria Peter Altmeier ha invitato a colloquio l’ambasciatore statunitense John B. Emerson per chiedere conto delle intercettazioni.