Grande successo per l’edizione romana del Security Summit organizzato da Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, e Astrea, agenzia di comunicazione e marketing specializzata nell’organizzazione di eventi B2B, un evento che dopo la tappa milanese è tornato con un format modellato sulle esigenze e sulle proprietà di approfondimento del pubblico della capitale.
“La platea di Security Summit cresce costantemente, da sette edizioni. Ma quella di quest’anno – per il calibro degli interventi, dei relatori e per l’attualità delle tematiche in agenda – è stata un’occasione davvero importante per porre un tassello verso quello sviluppo della cultura della sicurezza nel nostro Paese per la quale ci impegniamo da anni” commenta Paolo Giudice, Segretario Generale Clusit.
Sono stati circa 400 i partecipanti che nelle sale dello Sheraton Parco dei Medici Hotel di Roma hanno avuto modo di confrontarsi e dibattere per due giornate sui temi della sicurezza delle Istituzioni e degli Enti Pubblici e della Sanità. In particolare, è stata di grande rilievo la tavola rotonda dedicata a SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, nel corso della quale l’Onorevole Stefano Quintarelli, Presidente del Comitato di Indirizzo dell’Agenzia per l’Italia Digitale, tra i protagonisti del panel, ha ribadito “la necessità della cooperazione e del ‘fare rete’ da parte delle imprese e delle istituzioni, contestualmente ad azioni di consapevolizzazione e responsabilizzazione del cittadino”.
Nel corso della duegiorni sono stati inoltre presentati i dati del Rapporto Clusit 2015 sulla sicurezza Ict in Italia, con una dettagliata analisi degli attacchi e degli incidenti verificatisi lo scorso anno in Italia, in Europa e nel mondo, alla quale hanno contribuito anche la Polizia Postale e delle Comunicazioni e del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza. Il Cybercrime si conferma come causa principale di attacchi gravi a livello globale: il 60% di essi, infatti, va ricondotto a finalità criminali, in costante crescita negli ultimi anni (+ 41% rispetto al 2011, primo anno di pubblicazione del Rapporto Clusit). In particolare, sono aumentati del 68% rispetto all’anno precedente gli attacchi in supporto ad attività militari e paramilitari. Questo tipo di minaccia informatica, volta ad erodere l’integrità dei sistemi e del patrimonio informativo delle organizzazioni pubbliche e private, è in grado di apportare concreti rischi in ambito politico, economico e sociale anche ai Paesi che non sono in stato di guerra ed ai loro cittadini.
L’esposizione della civiltà digitale globale ai rischi derivanti dalla diffusa carenza di sicurezza informatica aumenta quindi più velocemente della capacità di protezione, secondo gli esperti del Clusit. Di fatto, a fronte di investimenti in sicurezza informatica in crescita (+ 8% nel 2014, nonostante il perdurare della crisi economica), il numero e la gravità degli attacchi continua a salire, in un contesto nel quale si stima che almeno i due terzi degli incidenti non vengano rilevati dalle vittime per mancanza di strumenti, competenze e metodologie adeguate.