Pronti alla cyber guerra? Forse non tutti sono ancora entrati nell’ottica ma è sempre più importante che ogni singolo Stato si prepari a combattere anche sul fronte informatico. Perché ormai viviamo in un mondo dove tutto è tecnologia, dove tutto è interconnesso e allora attrezzarsi tempestivamente anche sul fronte cibernetico non è più una questione di scelta, ma un obbligo, se non si attende il quale i rischi possono essere davvero tanti.
Lo sanno bene gli Stati Uniti d’America, dove lo scorso mese, il Dipartimento della Difesa ha rilasciato un nuovo documento che traccia le linee della nuova strategia cibernetica del Pentagono per gli anni a venire.
Tre le priorità: protezione dei sistemi e delle reti del Dipartimento della Difesa, protezione degli Stati Uniti e dei loro interessi da cyber attacchi importanti e fornitura di capacità cibernetiche integrate per dare supporto ad operazioni militari e piani di emergenza.
Come trasformare queste dichiarazioni di intenti in realtà? Lo specifica il documento individuando cinque obiettivi strategici da raggiungere da qui al 2020.
Innanzitutto lo sforzo va nella direzione di costruire e mantenere in operatività forze e capacità per condurre operazioni nel cyberspazio e di difendere il network e i dati del Pentagono, mitigando contemporaneamente i rischi per le missioni militari.
Bisognerà poi essere pronti a difendere il Paese e i suoi interessi vitali da imponenti attacchi informatici dalla forza distruttiva e costruire e mantenere opzioni cibernetiche per contenere eventuali escalation di conflitti e per controllare in ogni momento il teatro delle operazioni.
Infine, ultimo ma non meno importante, si lavorerà per costruire e mantenere solide alleanze e accordi internazionali come deterrente e per incrementare la sicurezza e la stabilità internazionale.