A cura di Colin Lacey, VP, Enterprise Services Product Management di Unisys
Il tasso di adozione del cloud nelle aziende sale costantemente e sono stati fatti passi da gigante negli ultimi anni. Come confermano i risultati del sondaggio condotto da IDG Research, Cloud Adoption: Hybrid Is the Future, la maggior parte delle aziende ha distribuito applicazioni o carichi di lavoro utilizzando il cloud ibrido o è in procinto di farlo. Inoltre, nei prossimi due anni, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di aspettarsi che i propri deployment di applicazioni e carichi di lavoro sul cloud ibrido andranno a triplicare.
Mentre una volta il cloud era percepito come un modo per ridurre i costi, oggi gli utenti cloud ritengono che ci sia in gioco molto di più che un semplice risparmio economico. Con l’evoluzione delle esigenze di business, infatti, è cambiata anche la value proposition della tecnologia cloud. Oggi, i processi di business e le applicazioni sono sempre più complessi e maggiormente automatizzati. In questo contesto, il cloud offre flessibilità, riduzione del capex, una delivery rapida dei servizi e altri vantaggi per le aziende, che si traducono tutti in una singola parola: velocità.
Il risultato è che l’agilità, e non la riduzione dei costi, può rappresentare il vantaggio principale derivante dall’adozione del cloud enterprise.
In realtà, non si dovrebbe mai scegliere di passare a un ambiente cloud alla luce di un giudizio affrettato. Ci sono una serie di elementi da tenere in considerazione quando si determina una strategia cloud e si stabilisce se il cloud pubblico, privato o ibrido abbia senso per il proprio business. Se questa valutazione non viene fatta correttamente, la scelta del cloud può diventare inutilmente costosa e confusionaria, scardinando tutte le ragioni che avevano portato ad avviare un’iniziativa cloud. Ritengono ci siano tre aspetti importanti da tenere presenti nell’implementare una strategia di cloud ibrido che possa tradursi in un vantaggio reale per l’azienda:
1. Il punto di partenza: un modello di business chiaro. Analizzando le capacità della piattaforma del cloud provider, la priorità dovrebbe essere scegliere il proprio offering e i servizi avendo ben in mente la flessibilità che si desidera ottenere. Solo a partire da questa considerazione si può sfruttare la tecnologia emergente per garantire un approccio standardizzato al carico di lavoro in movimento. Il cloud ibrido sta guadagnando attenzione proprio per la sua capacità di offrire alle aziende la possibilità di scegliere i servizi e i fornitori che meglio si adattano al proprio modello complessivo di business.
2. Il lungo percorso della complessità. L’ambiente cloud ibrido multi-vendor può comportare una complessità maggiore, il che significa che è necessario progettare una soluzione di gestione del cloud che tenga in considerazione gli obiettivi in termini di livello di servizio, governance e compliance. Si devono selezionare i servizi di gestione del cloud orientati verso la razionalizzazione e la semplificazione di questi ambienti complessi, consentendo una visione integrata del proprio scenario ibrido. Inoltre, semplificare è possibile anche centralizzando le competenze cloud dell’organizzazione, evidenziando e condividendo le best practice e sfruttando i contratti pre-impostati con i fornitori per ottimizzare il servizio clienti.
3. Un mondo in divenire: continuare a guardare al futuro. Il cloud rende tutto rapido, il che può essere positivo nell’ambiente di business attuale perché si riduce il tempo necessario a registrare il profitto. Prima di implementare un ambiente IT cloud-based, le organizzazioni devono però garantire che le infrastrutture, l’organizzazione stessa e i processi siano preparati e pronti ad adattarsi al ritmo rapido e al cambiamento che la trasformazione del cloud ibrido comporta.
Questo vale non solo per la cultura dell’azienda e per la struttura di comunicazione, ma anche per le policy e i processi. E proprio in virtù di questa rapida evoluzione della tecnologia associata al cloud enterprise, è necessario che l’azienda e i suoi dipendenti mantengano sempre alta l’attenzione rispetto alla nascita di nuove tecnologie e servizi innovativi e a come questi cambiamenti possano essere integrati al momento giusto nella propria azienda. In sintesi, essere sempre pronti!
In conclusione, se si cerca un modo per ottimizzare la propria organizzazione bisogna riconoscere che le strategie cloud possono raggiungere molti obiettivi: non solo in termini di riduzione dei costi e ristrutturazione dell’IT ma anche rispetto alla capacità di abilitare l’innovazione in azienda. Tuttavia, solo prendendo in considerazione il business come un ecosistema che comprende molteplici aspetti e identificando le proprie esigenze, in particolare in termini di agilità, sarà possibile determinare e progettare una strategia cloud di successo.