Sulla base di un documento riservato al Governo realizzato dall’Intelligence italiana, il nostro Paese è uno degli obiettivi principali dell’Is. Ma perché proprio l’Italia?
Il BelPaese è il centro della cristianità, con San Pietro simbolo del pontificato (nel quarto numero della rivista Dabiq, la bandiera nera del Califfato sventola addirittura sull’obelisco di piazza San Pietro), il grido di battaglia dell’esercito islamico è “la conquista di Roma”, mentre in più in un video del 18 ottobre dell’Is compaiono monumenti famosi di Roma e la Torre di Pisa. A questo si deve aggiungere l’arruolamento di alcune donne tra i foreign fighter e la propaganda jihadista effettuata da numerosi internauti di seconda generazione sui social network. Ed è proprio su questi canali che vi è maggior fermento – soprattutto tra i giovani uomini del nord Italia – : il gruppo Facebook Musulmani d’Italia, con 5000 like, è uno dei più attivi pro Is. Si conta inoltre un crescente numero di utenti che ha scelto la bandiera nera per il proprio profilo personale, ma anche inviti a rinnegare la cittadinanza italiana e ad imboccare la via del martirio. L’intelligence sta pertanto valutando con molta attenzione i profili degli utenti maggiormente coinvolti.
Nonostante gli 007 italiani ritengano rischi contenuti per l’Italia rispetto ad altre Nazioni Europee, è bene mantenere elevato il grado di attenzione.