[section_title title=Droni: dal progetto Zeus all’utilizzo militare]
É sempre più comune vedere droni che solcano i cieli e che effettuano riprese aeree. Si tratta di oggetti il cui uso, da ludico, è diventato sempre più professionale, sia perché alcune aziende ne stanno sperimentando l’impiego per le consegne a domicilio di oggetti dal peso contenuto, sia perché le telecamere ad alta risoluzione di cui sono dotate permettono di effettuare riprese utili per gli scopi più svariati.
In particolare, negli ultimi tempi, queste soluzioni sono sempre più impiegate anche in ambiti militari e dalle forze di polizia.
Una delle aziende più attive in questo ambito è oggi b! SpA. Una realtà del Gruppo Ceit che, come spiega il CEO Sandro Bordato, progetta, realizza e cura la manutenzione di sistemi complessi di telecomunicazione destinati alle protezione del territorio, ma anche alle forze dell’ordine e a quelle militari. Ovviamente buona parte dei progetti su cui è impegnata la società sono top secret e lo stesso Bordato non può scendere troppo nei dettagli. Ma ci ha raccontato alcuni degli scenari in cui l’uso dei droni si sta rivelando molto efficace.
Partiamo dal progetto Zeus, un nome che è tutto un programma…
I droni sono sempre più impiegati per la difesa. L’adozione di un solo drone, però, ha una scarsa efficacia su un terreno operativo relativamente ampio. La nostra attenzione si è così concentrata sulla capacità di gestire, da un unico punto remoto, un’intera flotta di droni. Gli impieghi, in ambito civile e militare sono quindi i più svariati, perché attraverso il nostro sistema non ci limitiamo a gestire il volo, ma siamo in grado di acquisire ed elaborare tutte le informazioni raccolte in tempo reale. Questo significa, dal lato pratico, che l’operatore non si limita più a osservare le immagini di una telecamera, magari a posteriori. Al contrario, i droni rilevano un’elevata quantità di dati, che vengono incrociati con quelli provenienti da altri sensori disposti sul terreno, per fornire informazioni utili a un centro di comando. Gli operatori dispongono così di una perfetta consapevolezza su quanto sta accadendo, senza essere distratti da informazioni ridondanti e concentrando l’attenzione solo su dati aggregati e rielaborati per supportarli in modo ottimale.
É immediato pensare all’impiego militare, ovvero volto a identificare i movimenti di uomini e mezzi nemici per prevenire un possibile attacco. É davvero così?
Come intuibile, tutto questo si ispira a una logica militare, con l’obiettivo di aggregare le informazioni in forma grafica e visualizzarle su sistemi multimediali che permettano di prendere tempestivamente le decisioni corrette. In questo ambito, infatti, stiamo lavorando con la Marina Militare, ma anche con altre forze armate. Si tratta di contesti per i quali è difficile rendere pubblici ulteriori dettagli. É però interessante capire in che modo vengono visualizzate le informazioni sui tavoli multimediali installati nei centri di controllo. L’aspetto grafico è solo il punto d’arrivo, ovvero l’interfaccia operatore, di un sistema molto più elaborato, che deve supportare l’attività dell’addetto. I nostri sistemi, infatti, sono in grado di visualizzare in modo semplice situazioni che, nella realtà, apparirebbero molto complesse. Per ottenere un simile risultato sfruttiamo specifici motori di intelligenza artificiale, capaci di svolgere accurate analisi e filtrare le informazioni raccolte sul territorio. Il tutto con l’obiettivo di prevedere quanto accadrà, ma anche di simulare scenari futuri. Un’analisi a posteriori, per quanto interessante, può infatti rivelarsi del tutto inutile, soprattutto quando è in gioco la sicurezza e l’incolumità delle persone. Per questo i nostri sistemi operano in tempo reale e sono caratterizzati da schermate molto intuitive, poiché nascondono la complessità all’operatore.
Come siete arrivati ad una simile soluzione?
Il nostro gruppo ha maturato una significativa esperienza nell’ambito delle telecomunicazioni e da questa abbiamo mutuato l’esperienza nel raccogliere, elaborare e rendere disponibili le informazioni frutto di elaborazioni anche molto complesse. Questo, inoltre, ci ha permesso di creare sistemi in cui l’intelligenza è già integrata in fase progettuale e non è frutto di successivi adattamenti di prodotti già esistenti e nati per scopi differenti.
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