[section_title title=Cambia il ruolo del CIO]
Una tecnologia sempre più pervasiva, che ridisegna i confini aziendali, impone nuove sfide e offre nuove opportunità, stravolgendo contemporaneamente il vecchio e aprendo le porte al nuovo, anche per quanto riguarda le figure che operano all’interno dell’azienda. Ne abbiamo parlato con Teresa Esposito, Marketing & Pre Sales Director B2B di Canon Italia nel corso di un colloquio che ci ha portato ad esplorare le nuove competenze richieste ai CIO e le nuove modalità di interazione tra di loro e le altre figure di riferimento nel panorama aziendale.
Nel mondo dell’Ict stanno avvenendo una serie di cambiamenti che impongono una vera e propria trasformazione a livello aziendale, sia per quanto riguarda la nascita di nuove figure professionali, sia relativamente al cambiamento di ruoli più tradizionali, come quello del CIO. Come si è evoluta questa figura nel corso del tempo?
Il ruolo del CIO è uno di quelli che indubbiamente è stato maggiormente toccato dai cambiamenti tecnologici recenti. A questo proposito, una ricerca di Gartner evidenzia che la centralizzazione degli investimenti relativi ai progetti gestiti principalmente o esclusivamente dai reparti It scenderà dal 55% del 2009 al 47% nel 2015. Il trend di fondo, quindi, indica che il ruolo tradizionale del CIO, che è principalmente quello di creare la strategia tecnologica più confacente all’azienda, si sta via via modificando a fronte della richiesta di nuove competenze più trasversali.
Ma da cosa dipende tutto questo?
Un dato importante è che la pervasività delle tecnologie sta diventando sempre più ampia anche in dipartimenti in passato meno toccati dalla tecnologia, che ormai è diventata uno strumento fondamentale per lo svolgimento stesso del lavoro. Quindi, molto spesso, le scelte passano dall’ufficio centralizzato dell’It ai vari dipartimenti. Un tipico caso può essere quello del marketing, dove l’avere a disposizione delle tecnologie di automazione è oggi basilare per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività. Tutto ciò ci dice che il ruolo del CIO sta evolvendo.
In che direzione va questa evoluzione?
Oggigiorno sono due le prospettive che restano al CIO: o quella di vedersi progressivamente ridotta la responsabilità strategica, o quella di assumere un ruolo più proattivo e quindi di diventare un vero e proprio precursore dell’innovazione in azienda. Le sue responsabilità si vanno perciò via via arricchendo perché per essere effettivamente un precursore dell’innovazione anche all’interno dei processi dipartimentali, il CIO deve acquisire un numero sempre maggiore di competenze in ambiti sempre più variegati.
Un altro aspetto fondamentale da prendere in considerazione è che bisogna tenere sempre più conto anche di fattori esterni di cambiamento…
E’ proprio un aspetto che abbiamo rilevato sempre più spesso parlando con i nostri clienti. Ad esempio, l’esplosione del Byod, cioè l’utilizzo da parte dei dipendenti di strumenti personali, ridisegna quello che è il concetto di sicurezza all’interno dell’organizzazione. Con la democratizzazione degli strumenti It si impongono nuove sfide e nuovi rischi per le aziende.
Il CIO è perciò chiamato a considerare anche questo nuovo aspetto e deve integrare le scelte fatte dai dipendenti all’interno dell’infrastruttura dell’organizzazione. Quindi ancora una volta si trova a ricoprire un ruolo di mitigazione tra le scelte strategiche individuali del dipartimento It e quelle invece più collettive.
Quali sono le conseguenze di tutto questo?
Mentre prima le decisioni potevano essere prese internamente al dipartimento It, ovviamente condivise con la direzione aziendale, oggi invece il ruolo di coloro che fruiscono dei servizi It è divenuto fondamentale.
Diventa quindi necessaria una collaborazione più stretta tra l’It e tutti i reparti aziendali.
Anche la formazione da parte dell’It relativamente a queste tecnologie e su come utilizzarle al meglio è diventata ormai fondamentale per il funzionamento stesso di tutta l’infrastruttura dell’organizzazione.
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