Nella giornata di ieri, presso la sede Assinform di Milano, sono stati presentati i dati di mercato Ict relativi al consuntivo del primo semestre 2014 e le proiezioni della spesa di Information Technology e telecomunicazioni per quanto riguarda il mercato italiano, emersi sulla base delle rilevazioni periodiche realizzate in collaborazione con NetConsulting.
Il segno “meno” continua a persistere negli ultimi sei mesi, caratterizzato nello specifico dalla contrazione del fatturato dei servizi di rete Tlc (-9,2%) dovuta alla forte competitività tra gli operatori e al ribasso delle tariffe di terminazione tradottasi in una discesa dei prezzi a tutto vantaggio per l’utenza. D’altra parte, però, emergono segnali incoraggianti per quanto riguarda la progressiva trasformazione della nostra industria: su tutti, di particolare rilievo la crescita del cloud. “Nonostante il segno meno perduri anche nel primo semestre di quest’anno, in realtà il mercato digitale italiano (servizi e prodotti di informatica e telecomunicazioni, infrastrutture, di rete e contenuti digitali) manifesta una lenta risalita. Risalita che, se non è certamente facilitata dalle difficoltà dell’economia nazionale, è spinta da un’importante dinamica di trasformazione del settore, con aree innovative di grande vitalità e vivacità, legate alle tecnologie di rete, i cui trend di crescita sono allineati con quelli internazionali, pur se non in grado ancora di generare volumi di fatturato capaci di incidere sull’andamento complessivo del settore – ha commentato Agostino Santoni, presidente di Assinform, intervenuto alla conferenza milanese -. La crescita del cloud (+35,7%), dei contenuti digitali (+6,6%), del software con nuove soluzioni e applicazioni (+3,2%) sta chiaramente definendo i contorni di una nascente innovazione digitale italiana in risposta alle esigenze del Paese di cambiamento e di apertura di nuove opportunità economiche”.
Nello specifico, si nota che dal -4, 3% registrato nei primi sei mesi del 2013 (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il settore è approdato al – 3,1% di giugno 2014, con un business complessivo a 31.103 milioni di euro, mentre, secondo le nostre stime, dovrebbe chiudere l’anno in corso con un’ulteriore risalita intorno a -1,8%. ll calo dei servizi Ict a 5079 milioni (-2,4%) è stato più che compensato dalla ripresa dei comparti dei dispositivi e sistemi (8232 milioni, + 0,7%), del software e delle soluzioni Ict (2615 milioni, + 3,2%), dell’e-content e digital advertising (3202 milioni, +6,6%).
Più nel dettaglio
Nel primo semestre dell’anno, il comparto dei dispositivi e sistemi è tornato in positivo dopo il – 2,9% dello scorso anno. Anche Pc e server sono tornati a crescere (+ 6,5% in unità; -22,5% lo scorso anno), e in tutte le famiglie di prodotto (server + 14,3%, Pc desktop + 4,7%, P laptop +7,1%). Hanno frenato i tablet (-10,1%), per effetto di una prima saturazione, mentre si è confermata la progressione degli smartphone, con vendite per 1310 milioni di Euro (+ 15,4%).
Anche il comparto del software e delle soluzioni Ict ha mostrato brio, crescendo a 2615 milioni (+3,2%). Bene il software applicativo (1795 milioni, +4%), sull’onda delle componenti più innovative: piattaforme per la gestione web (+ 11,1%,) e IoT (per il controllo della produzione, l’energy management e l’automotive, ecc., +15,4%), che hanno più che compensato il calo delle soluzioni applicative (-2,1%). Ha ripreso il software di sistema (+2,5% contro il -3,2% dell’anno prima). Apprezzabile, anche se lieve, la crescita del middleware, a conferma della tenuta della domanda di soluzioni innovative per l’integrazione, la sicurezza e l’utilizzo ottimale delle risorse It.
Infine i servizi Ict (-2,4%) hanno registrato un calo a 5079 milioni, appesantiti da due delle compenti più corpose – outsourcing (1911 milioni, -5,2%,) e servizi di sviluppo e systems integration (1143 milioni, -2,8%). Anche in quest’ambito tuttavia le componenti più innovative si vanno facendo largo: il business dei servizi di data center e cloud computing è salito nel semestre a 774 milioni, con un incremento del 7,4%, con il contributo determinate del cloud (+35,7%).
Ottimismo e collaborazione
Come sottolinea Santoni, dal 1999 il nostro Paese ha disinvestito nell’Ict, ma ora l’industria, le imprese e la pubblica amministrazione possono trovare il collante per accelerare la trasformazione digitale; quest’ultima indispensabile, sempre a detta del presidente di Assinform, per risollevare le sorti del “Bel Paese”.
In questo panarama Assinform ha scelto la via della collaborazione con il governo, sostenendo cinque importanti progetti – quali identità digitale, anagrafe unica, fatturazione elettronica, fascicolo sanitario elettronico, piano scuola – attraverso i quali si può iniziare questo percorso di digitalizzazione.