Commissionato da Cisco e condotto da InsightExpress lo studio “Connected World Technology Report” ha raccolto le risposte di studenti universitari e professionisti It di 18 diversi Paesi, per un totale di 3.600 intervistati. Il sempre crescente utilizzo da parte degli utenti delle nuove tecnologie come smartphone e tablet ha contibuito ad accrescere il già nutrito archivio di informazioni relative agli utilizzatori provenienti da fonti tradizionali.
Una massa praticamente ormai incalcolabile di dati con la quale, secondo lo studio di Cisco, aziende e professionisti It sono costantemente alle prese al fine di comprendere come governarne il valore strategico. Se da una parte la maggior parte delle aziende raccoglie, memorizza e analizza i dati, il report rivela che molte di esse sono alle prese con problematiche sia di business che IT legate ai Big Data. Ad esempio, mentre il 60% degli intervistati concorda che i Big Data contribuiranno a migliorare il processo decisionale e amplieranno la loro competitività, solo il 28% dichiara di generare valore strategico dai propri dati.
“I Big Data possono fornire vantaggio competitivo a chi è in grado di beneficiare dei dati in modo nuovo e creativo”, è una delle tendenze moderne rilevate in seguito allo studio.
Infatti, a livello globale, il 60% degli intervistati pensa che i Big Data possano aiutare le aziende e i paesi a migliorare il processo decisionale e la competitività globale. In aggiunta, oltre i due terzi dei responsabili IT concordano sul fatto che nel 2013 i Big Data saranno una priorità strategica per le aziende nel corso dei prossimi cinque anni. Per sviluppare valore, il 38% del campione ha dichiarato essere necessario un piano strategico che permetta di sfruttare in modo proficuo l’intera massa di dati.
Ma, quali sono gli ostacoli che impediscono la penetrazione e la realizzazione di tale valore?
E’ questa un’altra problematica sulla quale Cisco ha indagato. A tal proposito, i responsabili It segnalano numerosi ostacoli all’adozione di soluzioni Big Data, di cui la sicurezza occupa il primo posto, seguita da questioni legate al budget e al personale. Infatti, oltre un intervistato su quattro (il 27%) ha dichiarato che la gestione della sicurezza e del rischio è una delle principali preoccupazioni aziendali, citando il volume assoluto dei dati, le diverse modalità di accesso ai dati e la mancanza di budget per la sicurezza come principali ragioni per cui la sicurezza dei dati rappresenta una sfida nei progetto Big Data. Inoltre, un terzo dei responsabili It ha segnalato come problematica che deve essere sciolta, la mancanza di budget (16%), di tempo per studiare i Big Data (14%), la mancanza di uno staff IT adeguato (13%) o di personale esperto (10%).
Alla domanda su come possano i Big Data favorire gli investimenti It, gli interrogati hanno dichiarato di credere che i dati possano interessare in modo decisivo l’aumento del budget It delle aziende in termini di requisiti tecnologici, di personale e competenze. Oltre la metà degli intervistati prevede, infatti, un incremento dei propri budget IT nel 2013, a fronte di una strategia Big Data, mentre quattro su cinque dichiara che, tutti o alcuni progetti, richiederanno funzionalità di cloud computing. Circa la metà degliintervistati (48%) ha stimato, poi, che il carico di rete potrebbe raddoppiare nel corso dei prossimi due anni, ma solo un intervistato su cinque (40%) ha dichiarato di essere pronto per affrontare un aumento del traffico di rete. Un intervistato su quattro (27%) ha dichiarato, inoltre, di aver bisogno di policy IT, misure di sicurezza migliori e di maggior banda larga.
I Big Data evolvono il ruolo dell’IT: più strategia, più partnership
I Big Data sono un’opportunità per l’IT per aggiungere valore e creare collaborazioni solide tra le diverse aree di attività, contribuendo a incrementare i ricavi. I progetti Big Data forniscono ai dipartimenti IT l’opportunità di diventare partner ancora più strategici all’interno dell’organizzazione. Non sorprende, quindi, che tre intervistati su quattro (73%) dichiari che i dipartimenti IT guideranno la propria strategia Big Data.Comunque sia, gli intervistati hanno puntualizzato che altre linee di business si affiancheranno all’IT nella leadership Big Data.
I Big Data e il personale IT
Molte aziende sono consapevoli del fatto che i progetti Big Data devono riguardare diverse linee di business, richiedendo quindi nuovi livelli di collaborazione interaziendale. E mentre la tecnologia è importante per le soluzioni Big Data, sono richieste persone con particolari competenze e creatività per immaginare e sfruttare appieno le potenzialità dei dati. C’è un crescente bisogno di un numero maggiore di professionisti IT che devono essere formati in quest’aera specializzata: ad esempio gli “scienziati dei dati”, che trasformano i dati non elaborati in informazioni che portano alla scoperta e alla comprensione, comunicano ciò che hanno studiato in modo creativo e visivo, e suggeriscono l’impatto sul business.
Data in Motion: le nuovi fonti di dati favoriscono nuove opportunità
Un tipo di dato molto importante ma in gran parte inutilizzato, è il dato utilizzabile in tempo reale generato da fonti come dispositivi, sensori e video, e che spesso fornisce il massimo valore mentre si interagisce in tempo reale: Cisco definisce tali dati i “Data in Motion.” La rete può fornire informazioni contestuali utili ai Data in Motion come ad esempio la posizione di una persona o di un dispositivo, l’identità e la presenza (indipendentemente dal fatto che siano o non siano “disponibili”). Tali dati possono essere utilizzati dalle applicazioni per prendere decisioni o adottare misure nell’immediato, o per prevedere eventi futuri. La comunicazione machine-to-machine nell’automazione industriale è un esempio in cui i Data in Motion possono essere estremamente utili nell’ottimizzazione di un processo produttivo. Secondo lo studio Cisco Visual Networking Index Global Mobile Data Traffic Forecast for 2012 to 2017,entro il 2017 ci saranno oltre 1,7 miliardi di connessioni machine-to-machine.