Con un anno e mezzo circa di ritardo a causa del dilagare della pandemia di Covid, Vectra AI ha aperto la sua prima sede in Italia, che conta al momento tre persone e collabora con sei aziende partner per la commercializzazione della sua proposta (per un business 100% canale).
L’azienda indirizza una offerta studiata per le large enterprise ma che si può adattare anche al mid market, che costituisce la maggior parte del tessuto imprenditoriale italiano.
Vector AI: NDR Security Made in USA
Vector AI è un vendor americano nato otto anni fa negli States, atterrato successivamente in Europa e da oltre quattro anni presente anche nella Southern Region, tra cui ora spicca l’Italia, un mercato molto promettente per l’azienda. Presente in 35 Paesi a livello worldwide, Vectra AI è un player specializzato nella sicurezza NDR (Network Detection and Response) tramite le sue soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, che gli consentono di analizzare traffico sul cloud (privato o pubblico), nei data center fino ad arrivare agli smart worker e ai dispositivi IoT.
Vectra AI con la sua piattaforma Cognito propone un approccio di individuazione e di blocco delle minacce prima che diventino data breach. La società monitora più di 7 milioni di host e aiuta i suoi clienti a incrementare l’efficienza fino al 90% attraverso l’analisi automatica degli utenti, dei device e del loro traffico e mediante l’assegnazione delle priorità ai diversi allarmi. La vision di Vectra AI è basata sui dati per dare alle aziende tempestive valutazioni delle minacce e dare priorità agli eventi, riducendo in questo modo i carichi di lavoro per l’IT.
La piattaforma Cognito accelera il rilevamento e l’indagine sulle minacce e utilizza l’AI per potenziare il SOC aziendale e automatizzare la rilevazione, l’assegnazione delle priorità, la ricerca e la risoluzione delle minacce in tempo reale. Vectra offre sulla sua piattaforma tre diverse applicazioni per affrontare i casi ad alta priorità: Cognito Stream, che invia metadati arricchiti sul fronte security a data lake e SIEM; Cognito Recall, l’applicazione cloud-based che permette di immagazzinare e investigare minacce su metadati arricchiti; Cognito Detect, che usa l’AI per rivelare in velocità e individuare le priorità su attaccanti nascosti e sconosciuti.
Al centro dell’azione di Vectra AI troviamo la proposta di Proof of Value (PoV) “che vengono portati direttamente in azienda presso i clienti dopo che sono stati concordati sulla base delle loro specifiche necessità partendo dall’esigenza attuale ma tenendo in considerazione anche eventuali punti che potrebbero diventare delle criticità in futuro” spiega Massimiliano Galvagna, Country Manager di Vectra AI per l’Italia.
Il nuovo Detect for AWS
La società sta portando avanti una massiccia campagna per farsi conoscere con un piano dettagliato di brand awarness e durante l’ultimo incontro con la stampa ha presentato l’ultima novità del suo portafoglio: Detect for AWS, una delle prime soluzioni SaaS di rilevameto e risposta in tempo reale delle minacce informatiche, nativamente cloud e unificata per gli ambienti AWS. Concretamente la soluzione garantisce il rilevamento delle minacce informatiche, l’assegnazione di priorità, l’investigazione e la risposta ad attacchi che prendono di mira le applicazioni in ambienti AWS, così come gli utenti, i computer e gli spazi di archiviazione, incluso l’uso dello stesso control plane su AWS. Detect for AWS opera in modo continuo, scalabile e senza necessità di intervento umano: funziona sia in runtime sia in maniera olistica in tutte le regioni AWS e non richiede il packet mirroring.
Detect for AWS si rivela particolarmente strategica perché, come conclude Galvagna: “Più del 70% dei nostri clienti che hanno adottato AWS utilizzano almeno quattro servizi AWS e molti arrivano fino a più di 21 servizi differenti. Considerando quanto AWS sia ormai una componente decisiva per le operazioni quotidiane delle imprese, è essenziale che le applicazioni che operano in quell’ambiente siano protette da movimenti laterali sul cloud. E siamo convinti che non ci sia soluzione migliore di Detect for AWS per raggiungere questo risultato”.