Lo scenario globale ci sta suggerendo in maniera esplicita la necessità di portare in primo piano le tematiche legate alla sostenibilità: il continuo incremento nei prezzi dell’energia, la crisi climatica e di approvvigionamento delle merci e la situazione geopolitica hanno rappresentato e rappresentano ancora un contesto molto sfidante che però sta spingendo l’attenzione verso una più spiccata sensibilità verso il Green, portando in primo piano per le aziende la necessità di raggiungere i propri obiettivi ESG. In questo quadro la digitalizzazione può fornire un supporto importantissimo e al centro della digitalizzazione troviamo i data center: centri dove risiedono i dati alla base delle nostre attività quotidiane ma anche delle più importanti attività del Paese. I data center possono giocare un ruolo importante nella transizione ecologica e sono già tante le realtà che stanno segnando un cambio di passo significativo verso questa direzione. Spesso al centro delle polemiche per il loro consumo elevato di elettricità, acqua e per le emissioni di carbonio generato, oltre che per la produzione di un numero elevato di rifiuti, ora i data center stanno andando proprio nella direzione opposta, anche perché con l’esplosione definitiva della digital transformation il numero di dati generati continueranno a crescere e il ruolo dei centri dati sarà sempre più fondamentale. Una realtà d’eccellenza si trova proprio in Italia, a Siziano, in provincia di Pavia, dove a due passi da Milano, trova collocazione il campus di STACK Infrastructure, un complesso che sta diventando un vero e proprio modello in Europa per la creazione di infrastrutture digitali sostenibili.
Chi è STACK Infrastructure
STACK, sviluppatore ed operatore di data center attivo a livello globale, è nata in EMEA grazie alla fusione di tre aziende europee ben consolidate e oggi crea data center in colocation sostenibili e data center hyperscaler chiavi in mano con al centro il tema della sostenibilità e con un focus molto forte sulla creazione di relazioni sinergiche con le comunità locali. Oltre a usare esclusivamente energia da fonti rinnovabili, diversi centri dati Stack, tra cui quello di Siziano, sono dotati di impianti fotovoltaici per contribuire alla produzione di energia green. Si sta inoltre studiando l’impiego di cemento green e di acciaio riciclato, così da centrare l’obiettivo del Climate Neutral Data Center Pact che prevede il raggiungimento delle neutralità carbonica entro il 2030.
I siti STACK in EMEA si servono inoltre di sistemi per la raccolta di acqua piovana e di acqua ottenuta dallo scioglimento della neve.
Il campus di Siziano di STACK
Il data center di Siziano è il primo data center italiano con certificazione Rated4/Tier 4, alimentato al 100% da energia rinnovabile e capace di offrire prestazioni efficienti per l’uso dell’energia (PUE – Power Usage Effectiveness) e rispetto al consumo di acqua (WUE – Water Usage Effectiveness), allineandosi agli altri data center STACK presenti nel mondo.
Parola d’ordine per STACK è infatti l’efficienza, da declinare in termini energetici ma anche idrici, coniugando il tutto con prestazioni di raffreddamento ottimali: strutture sostenibili by design, cioè studiate, progettate e costruite con logiche di sostenibilità già a monte del loro progetto.
L’eccellenza del data center di Siziano è stata possibile anche grazie all’implementazione di tecnologia Schneider Electric, con il quale STACK condivide la propria visione che pone al centro la sostenibilità e che vede nel connubio tra digitale e energia 4.0 la chiave di volta per un mondo più pulito.
La collaborazione all’insegna del Green con Schneider Electric
Andando sul concreto, un dato sopra tutti: l’impianto MIL01A di STACK offre un PUE operativo annualizzato di ~1,3 e un WUE di ~0,8, il tutto rispettando le linee guida termiche di ASHRAE TC9.9.
Questi massimi livelli di efficienza del sistema di alimentazione sono stati raggiunti grazie all’implementazione delle soluzioni UPS di Schneider Electric GalaxyTM VX con batterie Li-Ion, che offrono fino al 99% di efficienza energetica in modalità eConversion; oltre all’utilizzo degli armadi rack Schneider Electric, unità di condizionamento CRAC, impianti di distribuzione elettrica di media e bassa tensione. Presso diverse delle sue strutture in EMEA, STACK ha anche implementato tecnologie di raffreddamento personalizzate che consentono di raccogliere l’acqua piovana, riducendo la dipendenza dalle forniture idriche pubbliche minimizzando il consumo di risorse.
Per un data center più sostenibile anche il software è importantissimo e per il suo campus di Siziano STACK ha scelto la piattaforma ExoStruxure di Schneider, compresi i moduli Data Center Expert, EcoStruxure IT Expert e Power Monitoring Expert, per ottenere una visione e un controllo completi dell’ambiente operativo. La piattaforma BMS EBO (EcoStruxure Building Operation) di Schneider Electric integra i sistemi di gestione dei data center, i sistemi di monitoraggio degli impianti elettrici e meccanici, oltre ai sistemi critici, fornendo un unico centro di controllo per monitorare, automatizzare e ridurre il consumo di energia garantendo una sicurezza avanzata.
È proprio grazie ad un approccio meticoloso alla progettazione e all’operatività, sfruttando le funzionalità̀ della suite EcoStruxure for Data Center di Schneider Electric, che STACK offre ai suoi clienti in Italia livelli di sostenibilità ed efficienza davvero elevati.
Sviluppo sostenibile e sostegno alle comunità locali
Come abbiamo visto STACK, al pari di Schneider Electric, ritiene che sia necessario adottare pratiche innovative per garantire lo sviluppo sostenibile di nuove infrastrutture data center a supporto della crescente domanda di servizi digitali.
STACK si impegna quindi a ridurre l’impronta ambientale e ad accrescere l’impatto positivo sulla società, sia a livello globale che locale. Ad esempio, promuove la sostenibilità e la circolarità a livello di comunità locali riconvertendo edifici esistenti o implementando infrastrutture prefabbricate per riutilizzare terreni dismessi, sostenendo un ecosistema economico e digitale più̀ ampio.
Gli impegni di STACK si estendono anche alle comunità circostanti le sedi dei suoi data center, contribuendo a realizzare connessioni in fibra ottica per scuole e per le amministrazioni locali. Attraverso la sua infrastruttura digitale, unica nel suo genere, l’azienda offre accesso alle innovazioni tecnologiche e una serie di vantaggi per gli studenti e le imprese locali dell’area milanese. Fra le attività̀ a favore del territorio, STACK sostiene programmi altamente qualificati per la creazione di posti di lavoro, con i suoi STEM Education Program, e diverse opportunità per intraprendere gratificanti carriere nel settore dei data center.
STACK è anche attiva nell’allevamento delle api e nella creazione di giardini ricchi di vegetazione.
Italia e data center: un mercato in espansione
La visita al data center di STACK a Siziano ha dimostrato che i data center possono giocare un ruolo chiave nello sviluppo della società verso una maggiore sostenibilità e questo è un dato molto interessante se è vero che “il mercato italiano dei data center è uno di quelli a più rapida crescita nell’Europa occidentale” come afferma Silvia Ochini, VP divisione Secure Power di Schneider Electric Italia, che prosegue “. Il valore del mercato dei data center è stimato intorno ai 3,6 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita anno su anno del 3,2%”.
Partendo da questa premessa le tematiche che abbiamo analizzato in questo articolo diventano più che fondamentali se è vero che la richiesta di energia nel nostro Paese per il mercato dei data center entro il 2030 crescerà di 15 volte, trascinata dall’esplosione della digitalizzazione con l’affermazione del cloud, che entro il 2027 crescerà del 18%, dei servizi legati all’AI, dei Big Data e delle dinamiche legate all’edge e all’IoT.
“Schneider Electric, da sempre attenta a queste tematiche, continuerà nel suo impegno per lavorare attivamente nella promozione di un approccio sostenibile, con al centro obiettivi di decarbonizzazione ed efficienza energetica” conclude Ochini.