Performance, productivity, trust: sono queste le tre parole chiave alla base della strategia SAS per supportare le aziende nei delicati processi di transizione digitale, dove un ruolo fondamentale è giocato dall’intelligenza artificiale applicata agli analytics, a supporto di decisioni di business sempre più veloci e precise.
Se ne è parlato nel corso di un evento esclusivo organizzato da SAS in collaborazione con Intel e dedicato alle potenzialità degli analytics e dell’AI per supportare le aziende nel loro processo di innovazione.
“La rivoluzione digitale ormai è in atto – spiega Mirella Cerutti, Managing Director at SAS Italy and Regional Vice President Central and East Europe SAS – e occorre capire cosa fare concretamente con intelligenza artificiale e analytics. Motivo per cui abbiamo deciso di portare sul palco le testimonianze di clienti reali per toccare con mano a che punto siamo in maniera trasversale in tutti i settori”.
SAS da 40 anni fa dell’analisi del dato il suo core business e continua ad investire per rendere sempre più produttivo le attività svolte grazie all’uso dei dati. “Oggi con innovazione – prosegue Cerutti – ci riferiamo proprio all’uso del dato in tutto il suo ciclo di vita col fine ultimo di generare flussi di cassa”.
Per fare questo SAS mette in campo la sua strategia basata su:
- Produttività: per prendere decisioni mediante un uso consapevole dei dati
- Performance: uso di piattaforme performanti veloci e di valore
- Fiducia: per un’innovazione responsabile e consapevole dove l’essere umano, checché se ne dica resta al centro guidando i modelli e la trasformazione.
Durante l’evento organizzato da SAS, come accennato si sono susseguiti sul palco una serie di clienti, provenienti da diverse industry, per vedere a che punto siamo davvero nell’adozione di tecnologia innovativa a supporto dell’analisi dei dati.
Sottolinea Chiara Celsi, Partner | AI & Cognitive Country Leader, Deloitte: “Dal mio punto di vista privilegiato e cross industry posso dire che ovviamente ci sono realtà più avanti ed altre più indietro.
La GenAI ha generato un forte hype nei mesi scorsi, seguita da una fase di sperimentazione dove ha prevalso anche una certa preoccupazione e diffidenza verso questa tecnologia, vista spesso come l’artefice della perdita di lavoro di molti dipendenti.
Finalmente ora si è passati ad un momento di maggiore consapevolezza dove le imprese si sono rese conto che la sperimentazione va inserita in un quadro di adozione dell’intelligenza artificiale molto più strutturato”.
Le aziende si interrogano su come adottare concretamente l’AI a 360° e questo, prosegue Celsi “è un tema di strategia, di change management, di skill e di enalber tecnologici reali e non fini a ase stessi, con una grande attenzione anche al tema delle policy e della governance, legate anche alla nuova legislazione come l’Ai Act”.
Angelo Tenconi, EMEA Technology Senior Director, di SAS ha sottolineato ancora una volta come l’uso dell’intelligenza artificiale applicata agli analytics deve avere il fine ultimo di prendere le migliori decisioni possibili, mediante la messa in atto di quattro step: gestione dei dati esogeni ed endogeni migliore possibile; discovery (analisi dei dati con il fine di estrarre informazioni); deployment (creare modelli analitici e renderli produttivi); decisiory (integrare la gestione dei dati nei processi analitici per prendere le decisioni).
Un tema trasversale emerso è quello delle competenze perché è ovviamente importante capire se le aziende dispongono di personale con le skill idonee per gestire la rivoluzione dell’AI: nel tempo è fondamentale affidarsi ai giusti partner ma anche prevedere un programma globale di change management e di training sia per i talenti sia per il personale già a bordo così che l’AI diventi davvero pervasiva.
Altro tema importante quello dei rischi perché ogni tipo di innovazione porta intrinsecamente con sé dei potenziali rischi, che però vanno governati. La GenAI democratizzerà l’uso degli analytics portando anche ad un rischio di anarchia, motivo per cui è fondamentale andare a governarla nella maniera più opportuna.
Tra gli altri ospiti: Silvia Badinelli, Responsabile Direzione Tecnica | Business Services, Allitude, Cinzia Campanella, Head of Innovation & Vertical Solutions, Vodafone Business e Giuseppe Cardillo, Head of Architecture & Innovation, Gruppo BCC ICCREA.
In chiusura Mirella Ceruti di SAS ha sottolineato come l’obiettivo dell’azienda è quello di governare le tecnologie e i nuovi strumenti creando consapevolezza e superando il timore che spesso li circondano. Alla fine, come sempre, l’entusiasmo e la curiosità sono alla base di tutto.