In un momento storico sfidante come quello che stiamo attraversando le aziende devono necessariamente cambiare pelle per restare competitive sul mercato. SAS, nel suo evento in live streaming dal titolo ‘Be Curious, Be Innovative. Le domande di oggi, rivoluzione per il futuro’ ha dato la sua personale ricetta: per vincere le sfide del futuro occorre innovare. Ma alla base dell’innovazione c’è la curiosità: oggi l’alleato più prezioso per creare la nuova cultura per le imprese che vogliono sfruttare le opportunità di cambiamento imposte dallo scenario globale in profonda e veloce mutazione.
SAS, azienda specializzata in servizi e software analytics, consente alle imprese di trasformare i dati a disposizione in quantità massiccia in decisioni di business e si propone quindi come partner per tutte le aziende pubbliche e private che intendono intraprendere il percorso verso l’innovazione. Una grande compagnia che conserva intatto lo spirito della start-up e che sta iniziando a prepararsi per la sua quotazione in Borsa, prevista nel 2024.
Esordisce Mirella Cerutti, Regional Vice President di SAS (nella foto qui sotto): “La curiosità è alla base di tutto ed è da sempre parte integrante del DNA di SAS. Oggi i dati che abbiamo a disposizione sono tantissimi e provengono da fonti diverse ma i dati di per sé non hanno alcun valore. Per estrarre valore da questi occorre analizzarli e correlarli perché vengano utilizzati a sostegno delle decisioni di business. E questa è proprio la mission di SAS”.
L’Italia a un varco
L’Italia si trova in un momento particolarmente favorevole e grazie ai fondi stanziati dal PNRR c’è la possibilità di fare il salto effettivo e definitivo verso la digitalizzazione, recuperando anche un gap abbastanza importante rispetto agli altri Paesi europei. Con la crescita delle connessioni e il proliferare del numero dei dati, anche a seguito della pandemia globale che ci ha investiti, “oggi è importante utilizzare i dati come leva economica e come base per prendere le decisioni in azienda, lavorando in maniera trasversale e abbattendo i silos. Le aziende si devono trasformare, e sta già succedendo, in data-driven company dove il dato guida i processi fungendo da abilitatore delle decisioni” prosegue Cerutti.
Un discorso che coinvolge anche la Pubblica Amministrazione (PA), che grazie ai dati può fornire servizi più puntuali ai cittadini e che soprattutto li può utilizzare per capire che impatto avranno i fondi stanziati col PNRR, che vanno in due importanti direzioni: quella della sostenibilità e quella della tecnologia, due dimensioni che possono e devono andare idealmente a braccetto.
La componente umana e la mancanza di competenze
Questo scenario apre anche il grande problema della disponibilità di competenze a causa di un’evoluzione che va veloce e lascia indietro tanti professionisti già maturi, ma anche a causa della carenza di giovani che decidono di specializzarsi in materie STEM. Una tematica che sta particolarmente a cuore SAS, che, in un panel durante l’evento, ha visto Cerutti insieme a Davide Dattoli, Co-Founder & CEO di Talent Garden, e Tommaso Corcos, AD di Fideuram Intesa San Paolo Private Banking e Vice President di Intesa San Paolo Private Banking, presentare un progetto avviato a settembre in Lombardia nella sua prima fase ma che ha l’ambizione di essere esteso poi anche in altre regioni italiane.
“Accanto alla tecnologia nel prossimi anni emergerà sempre di più l’importanza del capitale umano – spiega Corcos -. Da qui nasce l’idea con Talent Garden e SAS per creare un programma che ha l’obiettivo di inserire i giovani in azienda ma anche e sopratutto i non più giovani, che devono essere ri-skillati sulla base delle nuove competenze richieste e che rappresentano un patrimonio di esperienza che va assolutamente valorizzato”.
Allo stato attuale il programma, partito in Lombardia a settembre, vede coinvolte 25 persone sulle oltre 700 candidature arrivate da parte di soggetti tra i 45 e i 55 anni con almeno due anni di disoccupazione alle spalle. “Lavorando con le aziende – afferma Dattoli – abbiamo visto che i profili di questo tipo sono molto ricercati e siamo convinti che il re-skillling rappresenti il futuro”.
Storie di innovazione
L’evento SAS ha poi lasciato ampio spazio alla concretezza andando a raccontare con i suoi protagonisti vere storie di innovazione che hanno visto nella curiosità e nel desiderio di evoluzione continua la chiave di volta per continuare a restare competitivi sul mercato.
Tra le aziende presenti Dompè Farmaceutici, con Sergio Dompè, il suo Executive President, Fratelli Carli con il suo direttore generale Carlo Carli e Deutsche Bank con il CEO Roberto Parazzini.
Dompè Farmaceutici ha raccontato la sua storia di innovazione continua nella ricerca farmaceutica, alla cui base sta proprio la curiosità, e ha parlato dell’esperienza che la vede in prima linea con SAS nel progetto europeo Exscalate4CoV per la ricerca sul Covid-19, che si propone di elaborare i dati a disposizione su diversi farmaci già esistenti per capire quale tra questi è in grado di interferire meglio con la progressione del Covid.
Fratelli Carli ha invece raccontato la sua storia di innovazione che parte 110 anni fa e che oggi affronta la nuova sfida di utilizzare i dati per riuscire a comunicare in maniera più efficace con i consumatori capendo quando è meglio comunicare, come e cosa dire.
Per tutti la ricetta per vincere è una sola: non stare mai fermi ma continuare a innovarsi utilizzando i dati per prendere le decisioni di business.
L’evento è stato animato dall’interessante intervento di Nicoletta Romanazzi, mental coach di professionisti e atleti come Marcell Jacobs e altri olimpici, che ha parlato proprio della forza della curiosità, dell’importanza di interrogarsi nella maniera più corretta, scavando in profondità, per prendere le decisioni migliori e più premianti.
A seguire, dopo la plenaria, si sono svolte tre sessioni tematiche dedicate ad Etica e intelligenza artificiale, al futuro del marketing e alle tecnologie per affrontare la nuova normalità.