di Sean Thompson, EVP of network and ecosystem for SAP Procurement Solutions
Nessuna catena di approvvigionamento è stata risparmiata dall’impatto del coronavirus. Dai piccoli negozi alle multinazionali, le aziende continuano ad affrontare nuove sfide per la produzione, la distribuzione, la logistica, e la gestione dei picchi della domanda, oltre a dover garantire sicurezza finanziaria alle proprie organizzazioni e ai propri partner commerciali.
Un fattore che contribuisce a questa interruzione è il modello tradizionale e lineare della supply chain, in cui ogni fase dipende da quella che la precede. Le inefficienze in una fase determinano una serie di inefficienze che si ripercuote lungo tutto la linea. E quando l’acquirente e il fornitore si trovano ai due estremi della catena, è facile vedere come la collaborazione si interrompe, e la visibilità end-to-end diventa quasi impossibile.
La risposta reattiva e scoordinata che ne può derivare rende difficile per i responsabili acquisti sapere esattamente quali fornitori, aree geografiche, prodotti o parti sono a rischio. È quindi estremamente difficile assicurarsi nuove fonti di approvvigionamento in modo tempestivo.
Il modello a network
La nostra esperienza globale e condivisa con l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha reso estremamente chiaro che le organizzazioni devono innovare al di là del modello tradizionale e lineare della supply chain e appoggiarsi a una rete di approvvigionamento dinamica e collaborativa.
A differenza delle supply chain tradizionali, i network si spostano da processi singolari e punto a punto verso una struttura “molti a molti” che consente una vista a 360 gradi.
Una volta collegate a un network, le aziende diventano acquirenti e fornitori e acquisiscono un’ampia visibilità sulle operazioni interconnesse dei loro partner commerciali. Oltre a consentire alle aziende di identificare più facilmente tendenze o problemi emergenti, l’accesso a un network consente loro di collaborare con nuove aziende, migliorare il flusso di cassa, sviluppare nuovi prodotti e accelerare la sostenibilità.
Connettersi a una rete che comprende produttori, venditori, centri di distribuzione, magazzini, aziende di trasporto e retailer contribuisce alla capacità complessiva di un’azienda di muoversi con agilità e di affrontare meglio fenomeni imprevisti.
Resilienza, redditività, sostenibilità
I network di approvvigionamento non solo sono fondamentali per l’efficienza complessiva di un’organizzazione, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nel far progredire tre pilastri chiave del business: resilienza, redditività e sostenibilità.
Dati recenti dimostrano che le aziende con supply chain resilienti crescono più velocemente, perché sono in grado di muoversi rapidamente quando la domanda del mercato cambia. La trasformazione digitale è fondamentale per le organizzazioni per resistere alle interruzioni improvvise e per orientarsi nel ripristino delle operazioni. I network offrono una maggiore trasparenza tra i partner commerciali e aiutano le imprese a prendere decisioni in tempo reale.
La resilienza, a sua volta, gioca un fattore importante nella redditività complessiva di un’organizzazione. Le aziende che gestiscono supply chain affidabili e automatizzate generano maggiori entrate. L’efficienza offerta da una rete di approvvigionamento digitale si traduce in un attrito minimo e una resa massima.
Ma automazione e trasparenza sono solo l’inizio. Quando i business leader penseranno al network come a uno strumento di guida della redditività attraverso una rete di partner commerciali, scopriranno che il ROI si gestisce da solo.
Le aziende dovrebbero prendere in considerazione gli obiettivi di sostenibilità – non solo all’interno della loro organizzazione, ma anche all’interno del loro network di approvvigionamento. Oltre a creare valore a lungo termine, la sostenibilità può favorire l’innovazione e nuovi modi di pensare che, in ultima analisi, possono portare a un aumento dei ricavi, a migliori relazioni con i clienti e a una migliore percezione del brand sul mercato.
Ridurre al minimo l’impronta di carbonio nelle operazioni di business è un passo concreto e importante da compiere. Ma le organizzazioni non possono ignorare la sostenibilità nel profondo delle loro supply chain – dallo sradicamento della schiavitù moderna all’abbandono intenzionale della plastica monouso, all’utilizzo di materiali sostenibili o alternativi. Utilizzando la tecnologia per individuare le inefficienze e i rischi, le aziende possono conoscere meglio le supply chain dei loro partner e fornitori, dando priorità a coloro che fanno della sostenibilità una priorità strategica.
Migliorare l’efficienza con un network digitale
La trasformazione da una catena di approvvigionamento a una rete di approvvigionamento può supportare la strategia di trasformazione digitale di un’azienda. Sfruttando i più recenti strumenti digitali, le aziende possono rimanere resilienti e scalare ad un ritmo che crea vantaggio competitivo. L’ottimizzazione delle operazioni e la scomposizione dei silos funzionali consentono alle reti di supply chain digitali di ridurre i costi e creare nuove opportunità di crescita.
Velux Group, una grande azienda manifatturiera, ha automatizzato il 64% delle sue 20.000 linee di ordini mensili dopo aver trasformato digitalmente le operation della supply chain e aver ottimizzato la collaborazione con i fornitori. Ora, Velux Group effettua transazioni con oltre 200 fornitori e beneficia di processi migliorati, date di consegna accelerate e maggiori risparmi di tempo.
Le reti di approvvigionamento digitali sono realizzate per anticipare le interruzioni e mitigare i rischi. Sfruttano tecnologia e data analytics per fornire un flusso continuo di informazioni. E anche se il passaggio a un network di approvvigionamento richiede cambiamenti fondamentali in molti aspetti della pianificazione di un’organizzazione – dalla strategia, ai processi di business, all’IT – la capacità di stare al passo con le dinamiche di mercato in rapida evoluzione è essenziale per competere profittevolmente.