32.000 linee di codice aggiunte ogni settimana al Kernel di Linux e oltre 500 contribuzioni al giorno apportate a Kubernetes per la gestione dei Containers. Sono questi alcuni dei numeri che fanno capire l’importanza e la rilevanza del mondo open source, definito da Gianni Anguilletti, VP Mediterraneo di Red Hat, come il carburante che alimenta la scintilla dell’innovazione digitale:
“L’open source, proprio per sua natura, favorisce lo sviluppo di un ecosistema tecnologico ed innovativo che vede la partecipazione e contribuzione di un elevato numero di sviluppatori, aziende e partner di tutto il mondo, permettendo così di portare innovazione nei più svariati settori”.
Non è un caso infatti che secondo una recente ricerca, l’82% dei leader IT preferisca operare nell’open source per avviare progetti innovativi e che l’80% voglia incrementare gli investimenti nel software libero per sviluppare le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning (71%), l’edge computing e l’IoT (71%), sviluppare i container (68%) e il serverless compunting (71%). Non solo: il 77% degli intervistati abbraccia l’open source per accedere alle ultime innovazioni disponibili e la medesima percentuale di leader IT lo fa per abilitare l’hybrid cloud.
Ed è in questo contesto che cresce la rilevanza di Red Hat come entità di riferimento per consentire alle imprese di poter sfruttare al meglio i benefici generati dall’open source anche nelle aree di business mission critical. L’azienda è infatti focalizzata da un lato sullo sviluppo ed ottimizzazione del mondo open source grazie a numerose collaborazioni e dall’altro sull’integrazione con funzionalità aggiuntive dei progetti oltre che nel rilascio di soluzioni affidabili e garantite. In questa direzione Red Hat sta investendo fortemente nello sviluppo di framework per applicazioni di ultima generazione, in tecnologie che abilitano le architetture cloud ibride aperte e in strumenti per la gestione ed automazione delle infrastrutture informatiche.
Non manca inoltre il rafforzamento e la creazione di nuove partnership tecnologiche come con Kyndryl, Azure, General Motors, Accenture, Eriscsson ed Abb.
“Red Hat è diventata un trusted advisor con l’obiettivo di supportare le imprese a beneficiare dei vantaggi della trasformazione digitale garantendo loro velocità, scalabilità e sicurezza. Non solo: aiutiamo le aziende a fare innovazione, attrarre clienti, sconfiggere la concorrenza delle digital first company, oltre che ridurre il time to market e i costi” ha spiegato Rodolfo Falcone, country manager Italia di Red Hat.
E sono molte le organizzazioni ad aver scelto Red Hat come partener tecnologico. A livello internazionale recenti sono i casi di successo di Credit Agricolè, Cepsa e del Ministero della Difesa israeliano. In Italia invece si possono citare Intesa Sanpaolo, Bper e l’Inail. Sempre nel nostro Paese, Red Hat ha recentemente avviato collaborazioni con VarGroup, R1, Gruppo Project, Engeenering, Lutech e Mauden.